Non sono bastate due gare all’Angri Pall. per aggiudicarsi la finale del campionato di serie D contro lo S. C. Ercolano. Dopo la vittoria di misura in gara-uno al PalaGalvani (69-68), i doriani non sono riusciti a bissare il risultato a campi invertiti (86-72) ed hanno rimandato l’appuntamento con la promozione in serie C alla prossima e decisiva sfida di sabato sera (ore 19), nuovamente al PalaGalvani.
I tifosi grigiorossi sono pronti a far sentire il proprio affetto e calore alla squadra nell’appuntamento più importante della stagione. La vicinanza dei propri supporters sarà importante soprattutto per gli strascichi polemici che ha lasciato la sfida in terra vesuviana, nel corso della quale l’agonismo ha preso il sopravvento e non sono mancati colpi bassi tra gli atleti in campo. A tal’uopo, sono arrivate puntuali le dichiarazioni di capitan Giuseppe Albanese, che prova a tenere nei ranghi i toni di questa decisiva sfida: «Ci impegneremo al massimo delle nostre possibilità – ha detto – per provare a distendere gli animi e rassenerare il clima e l’ambiente. Sono certo che lo stesso avverrà anche dalla parte ercolanese, per fare in modo che si torni a giocare solo a pallacanestro e che quella di sabato sera sia solo una festa dello sport. Che vinca il migliore!».
L’appello mosso dall’atleta angrese è stato positivamente accolto anche dai napoletani, che invocano una gara-tre all’insegna della correttezza, della lealtà e della sportività: «Andremo ad Angri solo per giocare a pallacanestro – ha dichiarato l’ala Alessandro Carrozzo – e per entusiasmare tutti quei ragazzini che gremiranno il palasport ed ai quali abbiamo il dovere di trasmettere i valori sani di questo sport, che deve restare estraneo agli spiacevoli accadimenti che invece inquinano gli altri sport». «Trattandosi di una finale – ha aggiunto il capitano bluarancio Alessandro Gaudino – episodi rudi e gesti agonistici vengono amplificati, ma sono dettati solo dalla voglia di far bene. Ad Angri si assisterà ad una gara tesa, nervosa, ma sicuramente corretta in campo e sugli spalti».
Antonio Pollioso