Concluse le elezioni amministrative locali a Ercolano ci si interroga sull’immediata azione politica del neo sindaco Ciro Buonajuto. Renziano DOC la giovane ma già temprata toga che vanta alle spalle una tradizione politica celeberrima si troverà da subito a fare i conti con impietosi bilanci comunali e con un consiglio formato da una quanto mai agguerrita opposizione.
Semplicistico e riduttivo pensare infatti ad un sotterramento immediato dell’ “ascia di guerra” che per mesi ha alimentato una campagna elettorale vergognosa. Auto di candidati date alle fiamme, comitati presi di mira da balordi, veicoli danneggiati e ingiurie di ogni genere rappresentano espressioni inequivocabili di un’inciviltà comunitaria che non si debella tanto facilmente. Il popolo ercolanese , stanco di comizi “balconistici” che lasciano il tempo che trovano, vuole oggi interventi concreti e in tempi utili per poter avere la prova tangibile che qualcosa si mutato in positivo.
Già nei corridoi del palazzo di città e per le strade radio politica mormorerebbe di accordi sotto banco tra vincitori e vinti per il governo della città: se si tratti di illazioni gratuite, addirittura calunnie saranno poi i prossimi eventi a stabilirlo.
Una cosa è certa: Buonajuto deve operare le proprie scelte governative con estrema attenzione per dare concretezza al rinnovamento tanto osannato dallo stesso leader in periodo elettorale. Adesso non è più ammesso “sbagliare”, assumere atteggiamenti attendisti o affossare questioni logistico – produttive di vitale importanza per la cittadina vesuviana.
Dopo gli applausi e lo champagne i residenti chiedono a viva voce interventi di riqualificazione che riscattino l’immagine territoriale agli occhi di un’Europa sempre troppo distante da Ercolano. In sintesi: le buone premesse ci sono tutte ma adesso occorre agire e in fretta per costruire nel presente un futuro più a misura di cittadino in cui i giovani talenti locali non siano costretti a cercare altrove quel minimo di vivibilità che gli amati luoghi natii non hanno mai saputo garantirgli.
Alfonso Maria Liguori