Sono anni che lanciamo dalle pagine del giornale richieste di bonifica dell’area in oggetto denunciando nel contempo lidi abusivi con tanto di somministrazione sempre illegale di bevande alcoliche a pochi metri dal commissariato di Bagnoli eppure solo oggi la stragrande maggioranza dei mass media sembra prendere atto di tale miserabile realtà. Forse il confine tra Bagnoli e Pozzuoli è da ritenersi terra di nessuno oppure i rispettivi sindaci sono talmente impegnati a difendere la “poltrona” da non accorgersi che lo Stato in vaste aree dei siti in questione è praticamente assente. Colpa di politiche industriali scellerate, dell’omertà che da sempre protegge camorristi della peggior risma e di un tasso di alfabetizzazione inferiore alla media buona parte della periferia partenopea (come Bagnoli) giace nel più totale stato di abbandono.
Paradossalmente in questo guano chi illegalmente già possiede è destinato ad incrementare esponenzialmente i propri averi : come? Speculando sulla fame della povera gente, rilevando attività commerciali (specie nel settore ristorativo) per pochi spiccioli e dettando legge in materia di “assunzioni fittizie” di operai ( in molti casi lo stipendio realmente percepito non corrisponde a quanto riportato sulla busta paga firmata a fine mese).
Insomma un vero e proprio capolarato diffuso e orribilmente giustificato con la massima “meglio questo che niente…”. Si muovano le istituzioni e lo facciano nel rispetto del diritto alla vita di chi vive questi luoghi. Il resto è palese offesa all’intelligenza del popolo partenopeo.
Questi i distruttivi effetti delle politiche clientelari, della collusione con il crimine organizzato che per anni ha fortemente compromesso la qualità politica di una Napoli che ormai non sa più a chi rivolgersi per ottenere un “miracolo”…che forse oggi anche San Gennaro nauseato rifiuterebbe.
Alfonso Maria Liguori