Terme di Stabia: una “x” sul “nuovo paesaggio”

cartello terme x

Sui cartelloni che stanno delimitando il cantiere per il restyling della villa comunale di Castellammare c’è scritto un po’ di tutto: “spiaggia”, “paesaggio”, “storia”, “sole”, ecc. Ma tra le parole scelte dagli esperti del Comune stabiese per definire il concetto di “un nuovo paesaggio”, una non è proprio andata giù ai cittadini, ovvero “terme”. La parola, infatti, è stata barrata con una grossa “x” su tutti i cartelloni e il motivo è cosa nota ai più: gli stabilimenti termali di Castellammare sono attualmente chiusi e la partecipata Terme di Stabia spa è fallita nel marzo scorso. Un gruppo di lavoratori sta occupando il complesso delle Antiche Terme e sono in procinto di partire le lettere di licenziamento.

Il Comune di Castellammare nei giorni scorsi ha presentato ricorso al fallimento tramite un reclamo proposto dall’ex liquidatore di Terme di Stabia Fulvio Sammaria: l’udienza è stata fissata per il 17 giugno prossimo innanzi alla prima sezione civile della Corte d’Appello di Napoli.
Nel corso dell’ultimo consiglio comunale sarebbe dovuto essere approvato un atto di indirizzo, poi ritirato dal sindaco del Pd Nicola Cuomo nella confusione generale, per salvaguardare i dipendenti. Ne è comunque scaturita una discussione che è continuata anche a due giorni dall’assise. Un esempio è la polemica in merito alla tutela dei lavoratori con contratto a tempo indeterminato e dei dipendenti cosiddetti “stagionali” che prestavano servizio alle Nuove Terme nei periodi di massima affluenza.

terme di stabia1“Terme di Stabia, una società partecipata del Comune di Castellammare fallita per colpa di politici senza scrupoli e competenze”. Lo ha affermato in una nota diramata nelle scorse ore l’associazione “La Nuova Medusa” che da sempre segue da vicino le vicende della municipalizzata e dei suoi lavoratori. “Basta guardare i dati contabili dal 1993 al 2010 (compreso) – hanno fatto sapere dall’associazione – per rendersi conto della gestione di questa azienda che, solo relativamente all’ultimo quinquennio, nell’anno migliore del proprio fatturato ammontante a circa 6,5 milioni di euro registrava un costo del personale di circa 5,5 milioni di euro, un costo, questo ultimo, mai sceso di 1 (uno) solo centesimo sotto questa cifra, mentre nel corso degli anni il fatturato è precipitato in maniera verticale ed irreversibile. Il costo del personale, in relazione esemplificativa, nell’anno 2010, risultava così distribuito: personale a tempo indeterminato 2,3 milioni di euro, mentre per il personale a tempo determinato il costo del lavoro risultava pari a 3,2 milioni di euro. Questi dati, per chi afferma di svolgere un lavoro da Imprenditore, dovrebbero rappresentare un vero schiaffo alla corretta gestione aziendale, volendo considerare che lo stesso Ccnl, siglato dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil con altri, recita all’articolo 20 comma C che il rapporto tra lavoratori a tempo Indeterminato con quelli a tempo determinato (stagionali) non deve superare la soglia del 20%, insomma se un azienda ha un organico di 100 lavoratori fissi il numero degli stagionali non deve superare il numero di venti unità. Questo è il ruolo del bravo imprenditore. Ma i nostri bravi politici(o imprenditori?), con i soldi della collettività, hanno sempre usato in termini strumentali e clientelari le assunzioni alle Terme, ed ecco che alla faccia delle normative e con la tasca dei cittadini stabiese hanno fatto bieco e becero clientelismo, portando il numero dei lavoratori stagionali pari a quello dei fissi, 104 fissi 100 stagionali, ingenerando in questo modo false illusioni ed aspettative, mentre si sbriciolavano clientela (quella dei fruitori del servizio termale) e le risorse economiche della città, tanto da bruciare 33 milioni di euro circa in 17 anni di governo di centrosinistra”.

La Nuova Medusa si è poi soffermata su quanto accaduto nel corso dell’ultimo consiglio comunale, con il consigliere Giuseppe Mercatelli (ex maggioranza del sindaco di centrodestra Luigi Bobbio) andato in soccorso all’attuale sindaco di centrosinistra Nicola Cuomo e con Forza Italia e Sel stabilmente all’opposizione su pressoché le stesse posizioni. “In consiglio comunale una strana alleanza trasversale è emersa nel corso del dibattito, ma quello che preoccupa di più è che in questa alleanza è emersa anche la presenza di un imprenditore locale (Luigi Greco, ndr) che, con forza e determinazione, ha tuonato affinché si considerassero lavoratori, con gli stessi ed identici diritti, sia quelli a tempo determinato che quelli a tempo indeterminato, coinvolgendo in questo ragionamento addirittura il rappresentante di Sel. Verrebbe da chiedere, a questo rappresentante politico, se è veramente convinto di quanto affermato nella serata di ieri, e di cosa ne pensi delle scritture contabili della società Terme di Stabia relative alla gestione nell’ultimo ventennio. Ma se da imprenditore, e non da politico, dovesse investire su Terme di Stabia, farebbe il medesimo ragionamento? Sarebbe molto interessante potersi confrontare in un pubblico dibattito sul tema, al netto del pugno di voti che, in coabitazione con una confusionaria e trasversale alleanza, il politico immagina di poter incassare nella prossima tornata elettorale utile. Noi siamo pronti a confrontarci pubblicamente su questo, senza alcuna paura né preoccupazione, perché è fondamentale dire la verità, non prendendo per i fondelli nessuno, i lavoratori di Terme di Stabia sono quelli che riceveranno in questi giorni la lettera di licenziamento da Sequino, gli altri, purtroppo, sono da considerare solo ex lavoratori stagionali che hanno prestato servizio, per l’ultima volta, nell’anno solare 2012. Non restiamo certamente scandalizzati da questi atteggiamenti, rientra nel normale comportamento di chi è disposto a tutto per ‘un pugno di voti’, ma è inquietante che anche Forza Italia, con i suoi tre consiglieri comunali segretario provinciale compreso, abbia partecipato con convinzione a questo ‘banchetto politico’ celebrato sulla pelle dei lavoratori Termali. Noi siamo in linea con il progetto politico del partito, se a Castellammare la linea dovesse risultare stravolta rispetto a quella nazionale dobbiamo, con estremo rammarico, prendere atto che siamo fuori da questo stato confusionale. Il populismo è una scelta, il Liberismo è una convinzione, e noi siamo e resteremo convinti liberali”.

luigi grecoTirato in ballo, Luigi Greco, consigliere comunale d’opposizione di Scelta Civica, ha risposto.
“Sono da sempre critico sul modo in cui la politica, negli anni, ha gestito le società partecipate, creando contenitori clientelari ad alto costo per la collettività. – ha detto Greco – A ciò si sono, molte volte, aggiunte cattive gestioni di tali aziende che ne hanno compromesso la produttività e nel lungo termine ne hanno causato un notevole calo di fatturato e crisi irreversibili, provocandone il fallimento. La mia visione politica è stata e rimarrà sempre quella di un imprenditore, e mai mi adatterò a tali logiche negative, proprio mai. A quel punto preferirei lasciare il mio ruolo politico e continuare ad impegnarmi solo nelle mie attività d’impresa. Per ciò che riguarda l’ultimo consiglio comunale, così come verrà fuori nei verbali, ho posto l’accento su una questione principale che riguarda la mancanza di una seria programmazione mirante al rilancio d’immagine dell’azienda termale, e quindi ad attrarre investitori seri e determinati; altra nota negativa riguarda la mancanza di affidabilità di chi oggi amministra la città, che si presenta in maniera demoralizzante anche pubblicamente; atteggiamento questo che purtroppo allontana, sicuramente chi avrebbe voglia di investire. – ha concluso il consigliere di Scelta Civica – In secondo luogo credo che questo dibattito tra lavoratori fissi e stagionali è sicuramente da affrontare, da esporre, da ridisegnare, ma senza che ci siano programmi seri su cui basarsi, è solo aria, e solo motivo di scontri inutili tra lavoratori, che hanno tutti un unica speranza: lavorare e dare serenità alle proprie famiglie. Concludo asserendo che sono a disposizione a qualsiasi confronto di tipo tecnico sulla vicenda, anzi mi auguro che ne seguano tanti altri”.
Non si è fatta attendere la contro-risposta de La Nuova Medusa: “La nostra storia ci porta da sempre ad essere presenti e vigili sul pezzo Terme di Stabia eccoci siamo pronti sin d’ora a confrontarci sul tema, e visto che ci siamo sarebbe il caso di invitare al tavolo anche l’amministrazione unico di Sint Biagio Vanacore per conoscere finalmente anche la sua proposta, considerato che non meno di un mese fa, sulla sede del Pd stabiese, chiese carta bianca agli amministratori presenti per poter avviare un discorso finalizzato alla riapertura dello stabilimento termale addirittura per i primi di giugno. Noi ci siamo e ‪#‎NonPerUnPugnoDiVoti‬”.

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(Foto Edgardo Esposito)

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