Queste le parole di Gianni Campo project manager di Archeo Tour, azienda che opera nel campo della cultura e del turismo. Questa società grazie alle ricostruzioni in Computer Graphics e le conoscenze storico-culturali approfondite da esperti archeologi ha realizzato teatri digitali in 3D, prima a Ragusa (dove è stata fondata l’azienda), e ora a Pompei per rappresentare tridimensionalmente l’antica città e coinvolgere sensorialmente lo spettatore.
La proiezione è durata
Nella rappresentazione è presente anche la statua di Livia, rinvenuta nel peristilio della Villa dei misteri, e la gemma con la raffigurazione di Alessandro Magno, entrambe custodite al museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Le location che si possono ammirare con maggior specificità grazie alla ricostruzione virtuale delle architetture sono: la Villa dei Misteri, la Casa del Fauno, la Casa dei Ceci, l’Anfiteatro e il Foro con il Tempio di Giove. Con grande drammaticità e spettacolarità è rappresentato lo scoppio del Vesuvio che con la sua grande eruzione ricopre la stupenda città di Pompei. Gianni Campo ha spiegato che le proiezioni nel cinema 3D, che conta 70 posti, avverranno da marzo a novembre ogni anno. Il costo del biglietto sarà di 8 euro per gli adulti e 5 per gli studenti.
Il progetto è costato 500mila euro senza alcun sostegno pubblico ma Archeo Tour ha ricevuto una tax credit del 15% dalla Soprintendenza Archeologica di Pompei. Grazie ad un sofisticato apparecchio audio si potrà trasmettere la proiezione simultaneamente in 8 lingue: italiano, inglese, tedesco, spagnolo, russo, giapponese e cinese. In questo modo sarà resa possibile la comprensione del film agli stranieri in sala.
Il project manager, inoltre, ha svelato che ci sono altre iniziative in cantiere, come la creazione di video-guide. Questo progetto presuppone l’uso di tablet dove i turisti congiuntamente alle spiegazioni delle guide potranno vedere al momento come era un’antica casa o qualsiasi altra struttura presente nel sito archeologico. Alla fine della proiezione sono stati degustati i prodotti tipici dell’antica Pompei come il “Panis Pompei”e il vino.
Il dolce è stato realizzato con farina di farro mandorle miele mosto d’uva e un soffio di anice, mentre il vino chiamato appunto “Pompei” è stato prodotto con il Pedirosso in vigneti piantati con le stesse modalità di quell’epoca.
Gianluca D’Ambrosio