C’è un terzetto di straordinaria umanità che oggi si è ricomposto in Paradiso: Totò, Peppino De Filippo e Giacomo Furia, l’indimenticabile Cardone de «La banda degli onesti» che è deceduto intorno a mezzogiorno presso la clinica Villaverde di Roma all’età di 90 anni. Era l’ultimo grande caratterista del cinema italiano e anche uno degli ultimi attori viventi che poteva raccontare il grande Totò, avendo girato con lui ben 17 film.
Per il grande pubblico resta indimenticabile, oltre che nell’interpretazione del falsario pasticcione al fianco di due mostri sacri come Totò e Peppino De Filippo, per il ruolo di Rosario, ingenuo marito della bella pizzaiola Sofia Loren ne «L’oro di Napoli».Altre interpretazioni significative ne «Il medico dei pazzi» e «Totò, Eva e il pennello proibito». Negli ultimi anni, venendo sempre di più meno i ruoli per un attore della sua età, cosa che lo rattristava molto, si era dedicato al doppiaggio e alla pubblicità.
Era lui il nonno di uno spot di una nota marca di merendine per ragazzi. Nel 2007 aveva ricevuto dall’allora sindaco di San Cipriano Picentino, Attilio Naddeo, la cittadinanza onoraria. Nella località del Salernitano, durante la seconda guerra mondiale, il giovane Furia aveva vissuto e lavorato mettendo i timbri sulle tessere del pane. I funerali si terranno lunedì 8 presso la chiesa di San Saturnino a Roma in orario da stabilire.
I successi
Tra centinaia di ruoli secondari, avrà il ruolo di vero protagonista solo in due film: L’oro di Napoli (1954, episodio Pizze a credito) in cui interpreta il personaggio di Rosario, ingenuo marito della bella pizzaiola Sophia Loren; La banda degli onesti (1956, regia di Camillo Mastrocinque), con Totò e Peppino De Filippo dove interpreta il nevrotico artista Cardone.
Nel 1997 è uscita la sua biografia: «Le maggiorate, il principe e l’ultimo degli onesti» (Amico Vip), 30 storie inedite su Totò, Sophia Loren, Gina Lollobrigida, i fratelli De Filippo, Vittorio De Sica e Tina Pica, scritte dal giornalista Michele Avitabile e raccontate da Giacomo Furia, con una commovente lettera prefazione di Sofia Loren.