Pizzo e droga, scacco ai baby-camorristi di Forcella: 64 arresti

poliziaLa polizia di stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 64 persone per associazione di tipo mafioso, omicidio, tentato omicidio, traffico di stupefacenti, armi ed altro.

Dalle prime ore dell’alba la polizia di stato di Napoli, coordinata dalla locale Direzione distrettuale antimafia e dalla Procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni, sta eseguendo un blitz contro appartenenti alle note famiglie camorristiche Giuliano-Sibillo-Brunetti-Amirante, ritenuti responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso, omicidio, di tentato omicidio, traffico di stupefacenti, detenzione porto abusivo di armi.

foto forcella1Le indagini della Squadra mobile di Napoli hanno permesso di

documentare la formazione di un pericoloso cartello cammoristico composto perlopiù da giovanissimi appartenenti a famiglie camorristiche storiche insistenti nel centro cittadino, in specie nell’area di Forcella e Maddalena.

Le investigazioni hanno documentato la veloce ascesa del cartello composto dalle famiglie Giuliano-Sibillo-Brunetti ed Amirante che, dopo aver scalzato con la violenza esponenti di clan avversi, foto forcella 2hanno monopolizzato la gestione delle attività illecite della zona centrale di

Napoli e gestito in particolare le piazze di spaccio e le attività estorsive in danno di operatori economici ed anche note pizzerie del centro storico.

Individuati gli autori di omicidi e tentati omicidi commessi per affermare la supremazia territoriale del nascente gruppo criminale.

Taglieggiavano anche gli ambulanti della zona mercatale, insieme ai titolari di note pizzerie di via Tribunali, e persino ai parcheggiatori abusivi. A questi ultimi veniva chiesto 500 euro a settimana.

Il cartello di Forcella è stato in conflitto con il clan Mazzarella-Del Prete. L’origine dei contrasti per il controllo delle attività illecite sul territorio del centro storico di Napoli ha avuto inizio con l’omicidio di Emanuele Catino, affiliato al clan Mazzarella-Del Prete, del 1 marzo 2013. Una scia di sangue ed agguati, insieme a raid dimostrativi come raffiche di colpi di pistola esplosi in aria o in direzioni di palazzi e negozi per incutere timore ai commercianti della zona.

Il conflitto si è poi concluso con il sopravvento del nuovo cartello criminale che ha acquisito il controllo totale delle attività, a volte eliminando i rivali e in altre occasioni inglobando nello stesso gruppo gli esponenti della coalizione antagonista.

L’alleanza con i Rinaldi. Il nuovo consorzio criminale di Forcella ha anche stretto un patto con il pericoloso clan Rinaldi di San Giovani a Teduccio. Il clan di Forcella così otteneva l’appoggio militare in cambio di una quota sul ricavato delle estorsioni messe a segno nell’area mercatale della Maddalena.

 

foto forcella 3Omicidio del giovane Lutricuso. Tre indagati – Vincenzo Costagliola, Pasquale e Emanuele Sibillo – sono accusati dell’omicidio del giovane

Maurizio Lutricuso, ucciso a Pozzuoli il 10 febbraio dello scorso anni. Lutricuso era stato aggredito con un pretesto, il diniego alla richiesta di una sigaretta, all’esterno di una discoteca (il Private One di Pozzuoli) e si era difeso contrastando gli aggressori.

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Occupazione di una casa. Uno degli indagati, affiliato al gruppo Sibillo, con violenza e minaccia riuscì ad occupare l’appartamento di una donna a Forcella cacciandola di casa.

Spari ad un indiano. Per provare l’efficienza di una pistola spararono a un immigrato indiano, che venne ferito al torace.

È uno degli episodi contestati nell’ambito dell’ inchiesta della Dda di Napoli sulla camorra del rione Forcella.

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