Compravendita di nicchie, loculi e cappelle all’interno del cimitero di Napoli Poggioreale: all’alba di oggi sono scattate misure cautelari, sequestri e perquisizioni da parte della guardia di finanza, coordinata dalla Procura della Repubblica partenopea.
Le indagini sono scattate nel 2012 portando alla luce un’associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato. Secondo l’accusa gli elementi di spicco dell’organizzazione sarebbero: il notaio napoletano Filippo Improta, sottoposto al divieto temporaneo di esercitare l’attività professionale per sei mesi; gli imprenditori del settore funerario Vincenzo Tammaro e Gennaro Reparato, già sottoposti ad ordinanza di custodia cautelare degli obblighi di firma. Complessivamente risultano indagate 17 persone.
Stando a quanto sottolineato dalle autorità, Tammaro e Reparato, avvalendosi di alcuni dipendenti comunali compiacenti, avrebbero acquistato tra il 2007 e il 2012 (mediante la stipula di atti di compravendita falsi redatti dal notaio Improta) diverse cappelle funerarie molte delle quali risalenti al 1800 che, per la normativa vigente, non potevano essere oggetto di compravendita. L’acquisto sarebbe avvenuto senza il consenso degli originari aventi diritto con conseguente sottrazione e dispersione dei resti mortali rinvenuti all’interno. In tal modo gli imprenditori avrebbero rivenduto le strutture talvolta anche sfruttando un sito di vendite di immobili online.