È la storia di un ragazzo del sud, uno dei tanti, Giovanni D’Amaro, appunto, giovanissimo architetto di Angri, in provincia di Salerno, che si è pagato da solo un insegnante di madrelingua per imparare l’inglese alla perfezione. Ma, soprattutto, è la storia di un figlio di contadini meridionali che ha dato “soddisfazione” ai suoi genitori e si è laureato «con lode», alla Federico II di Napoli, discutendo una tesi in “Architettura e cinema”, con Benedetto Gravagnuolo come relatore. E che già ha avuto modo di mostrare quanto è capace di fare: ha girato uno short film su un parallelo fatto tra la Pompei moderna e quella antica, riuscendo a comprimere, con eccellenti risultati, duemila anni di storia in centoventi secondi di filmato. Tanto che con quello spot ha vinto il primo premio al concorso bandito dalla città di Pompei. D’Amaro si è conquistata l’ammissione al master in Inghilterra con un colloquio fatto con Mike Leigh, considerato il più grande regista inglese vivente (5 nomination all’Oscar, un Palma d’Oro a Cannes e un Leone d’Oro a Venezia) che si è personalmente complimentato con lui. «Mi mancano 78mila euro per pagare la retta biennale» sottolinea Giovanni «Gli altri cinquantamila euro che mi servono per vivere due anni a Londra me li guadagnerò lavorando. Magari lavando piatti in un pub. Per l’iscrizione al master, che è quella che adesso devo sostenere, ho chiesto a qualche istituto bancario se potevo accedere a prestiti ma mi hanno risposto picche.
Per questo, ho lanciato sul web una richiesta di crowdfunding. Qualsiasi cifra, anche piccola è la benvenuta». La London film School è il “sogno nel cassetto” di migliaia di aspiranti registi. La scuola è, difatti, una prestigiosa istituzione con più di 60 anni di tradizione. Tra i suoi insegnanti ha avuto registi come Alfred Hitchcock, Akira Kurosawa, Luchino Visconti e Jean Renoir. I suoi studenti risultano spesso vincitori alle maggiori manifestazioni cinematografiche mondiali come Cannes, Berlino, Venezia, Locarno e gli Oscar. Tra i docenti dell’aspirante regista ci saranno mostri sacri della cinematografia mondiale come: Sam Mendes, Jeremy Thomas, Ridley Scott, Tilda Swinton e Stephen Frears. Un’altra “referenza” al talento di D’Amaro è arrivata da Nicola Giuliano, produttore de «La Grande Bellezza». «Mi rivolgo a tutti coloro che intendono sostenere il mio sogno, anche solo con un piccolo contributo – sottolinea Giovanni nel suo appello alla rete – Vorrei sensibilizzare non solo parenti, amici e conoscenti, ma soprattutto imprenditori, associazioni e altre importanti figure del settore economico che spesso affermano di credere nelle potenzialità comunicative di una forma d’arte come il cinema e di voler dare una possibilità ai giovani talenti, ma che poi non muovono un dito. Il mio è un duplice desiderio di affermarmi come artista e di risollevare le sorti culturali di questo grande assurdo Paese che è l’Italia. Nicola Giuliano, una delle personalità più importanti del panorama cinematografico europeo ha creduto in me. Fatelo anche voi».
Michele Sorrentino