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Gragnano, concorso in peculato: rinviati a giudizio Serrapica, Patriarca e Piscino

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Il gup del Tribunale di Torre Annunziata ha deciso di rinviare a giudizio gli ex sindaci di Gragnano Michele Serrapica e Annarita Patriarca nonché l’allora dirigente del settore Finanziario Eugenio Piscino, oggi dirigente del settore Affari economici del Comune di Pompei.

Per tutti l’accusa è di concorso in peculato. In totale, la Procura di Torre Annunziata contesta ai tre di aver sottratto fondi pubblici per motivi personali per 80mila euro. Sotto le voci “spese di rappresentanza”, gli inquirenti hanno ricostruito che finivano acquisti che poco avevano a che fare con le attività amministrative.

“Nelle spese di rappresentanza del Comune di Gragnano, figuravano anche piatti di plastica, tovaglioli, sigarette ed articoli di abbigliamento”, ha detto la pm Maria Benincasa al giudice, che ha chiesto ed ottenuto il processo per i tre imputati. I fatti risalgono al periodo 2007-2008, quando il sindaco era Michele Serrapica, al suo secondo mandato consecutivo terminato anzitempo per la crisi politica.

Annarita Patriarca era presidente di quel consiglio comunale, che di lì a poco si preparava a diventare sindaco di Gragnano prima dello scioglimento per camorra arrivato a marzo 2012. Dirigente del settore finanziario era Eugenio Piscino.

A Serrapica sarebbe contestata la maggior parte delle spese al Comune di Gragnano: circa 50mila euro. Per la Patriarca, invece, le spese di rappresentanza ammonterebbero a circa 30mila euro. Per Piscino l’accusa è di aver avallato quelle richieste da parte dei due politici gragnanesi.

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