Allarme sicurezza a Fuorigrotta, furti e rapine ai danni di automobilisti

rapinaAllarme sicurezza a Fuorigrotta. Sembra che una banda di balordi stia prendendo di mira giovani di ritorno dalla movida nel weekend mettendo a segno con incredibile tecnica e rapidità furti e rapine. Questa la dinamica: uno scooter attira l’attenzione in auto della malcapitata vittima inveendo contro la stessa per non aver soccorso un pedone investito poco prima. Ovviamente l’ignaro automobilista si ferma per chiarire la situazione. Neanche il tempo di scendere dal veicolo che un complice si impossessa dell’auto intimando arma in pugno  al proprietario di consegnare subito soldi e preziosi.

A questo punto i rapinatori si dileguano con la stessa rapidità con la quale si sono avvicinati alla vittima.  Adesso basta : non è possibile che studenti, lavoratori , giovani napoletani debbano subire passivamente  brutali aggressioni da chi vive al di fuori della legalità come se fosse paradossalmente “tutto scontato”. Ci si è talmente rasseganti al fenomeno e si crede talmente poco nelle forze dell’ordine che incredibilmente spesso si preferisce allertare qualche balordo della zona nella speranza di un “cavallo di ritorno” piuttosto che denunciare regolarmente l’accaduto.

“ Voi parlate bene ma a me la macchina serve per lavorare, la sto pagando ancora e la polizia non trova mai niente…” : questa la dichiarazione di una vittima , a cui ovviamente abbiamo garantito l’anonimato, di un fenomeno tanto violento quanto diffuso sul territorio partenopeo.  Parole che scuotono la coscienza di qualsiasi uomo onesto inducendo nel contempo lo stesso a chiedersi  per quanto ancora lo Stato possa fingere di ignorare un’emergenza che in città come Napoli è ormai endemica.

Non si può attendere il “morto ammazzato”, la vittima sacrificale di turno di una rapina finita male per correre ai ripari.  Altro che retorica qui si tratta di voler campare : l’illegalità è spesso celata dietro un apparente perbenismo. A tal proposito ci chiediamo se il sacrificio di tanti innocenti, caduti nella lotta alla criminalità organizzata, sia realmente servito a cambiare le cose o le abbia solo drammaticamente evidenziate per un istante.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.