L’indagine, condotta dal settembre 2014 al febbraio 2015, basata su attività di riscontro tecnico e scientifico ai contributi dichiarativi di collaboratori di giustizia, ha consentito di ricostruire l’omicidio di Ecuba Raffaele ( con trascorsi nel disciolto clan Gargiulo di Torre del Greco ), 30 enne all’epoca dei fatti, ucciso per strada il 3 maggio 2007 a Torre del Greco con dieci colpi di pistola mentre si recava a lavoro, ed accertarne il movente, riconducibile ad una vendetta privata.
Il Raiola, infatti, pianificò e commise l’omicidio per punire la vittima, colpevole di aver perpetrato un furto nella sua abitazione: con tale efferato delitto il Raiola si accreditava sul territorio quale figura criminale di riferimento, assolvendo tale peculiare vendetta alla finalità di acquisire prestigio e rispetto, perché sintomo di forza.
Gli elementi raccolti dagli investigatori sono stati confermati dalle dichiarazioni di ben 9 collaboratori di giustizia, le cui propalazioni, nel corso del tempo, hanno permesso di lumeggiare sempre meglio la dinamica e svelare, quindi, il movente del fatto criminoso. Ulteriori importanti riscontri sono stati colti attraverso la visione di immagini estratte dal circuito di videosorveglianza attestato presso la stazione ferroviaria della Circumvesuviana, le quali immortalavano il killer dileguarsi fuggendo lungo i binari.
La successiva comparazione antropometrica eseguita dai Carabinieri del R.I.S di Roma ha accertato la compatibilità fisica tra l’autore dell’omicidio e l’indagato. Tale reazione, apparentemente sproporzionata in un normale contesto sociale, nel contesto camorristico di Torre del Greco diviene strumento per chiarire e non lasciare dubbi su chi fossero i nuovi uomini da rispettare.
La crescita criminale del Raiola è stata poi confermata visto che si è reso responsabile dell’omicidio di Gaetano di Gioia, capo storico del gruppo camorristico operante sul territorio di Torre del Greco, e del tentato omicidio del figlio Isidoro, avvenuti in Torre del Greco il 31 maggio 2009, per il quale lo scorso 6 novembre 2014, con rito abbreviato celebrato davanti al G.U.P del Tribunale di Napoli, è stato condannato all’ergastolo.