Dopo la rinuncia all’ipotesi del viceministro Calenda a commissario per Bagnoli, francamente si è sconcertati che dopo quasi un anno dal decreto non si sia ancora avviata l’opera di risanamento ambientale e di riqualificazione produttiva e urbana del sito d’interesse nazionale Bagnoli-Coroglio.
Se all’origine di questi ritardi – continua Umberto Ranieri – vi è qualcosa nel decreto che non funziona, lo si modifichi, senza trascinare troppo a lungo le cose. Bisogna rompere assolutamente con il ventennale immobilismo.
La riconversione ambientale – incalza ancora Ranieri – è la condizione imprescindibile per garantire qualsiasi fattibilità progettuale e poter accedere ai fondi europei, come è stato anche recentemente rilevato dalle note critiche poste dal Direttore Generale della Commissione Europea per le Politiche Regionali e Urbane Walter Deffaa.