Ranieri incassa l’appoggio diAmbrosio e guarda al futuro di Terzigno

ranieri (1)Mancano poche ore per il ballottaggio ed anche a Terzigno la tensione diventa palpabile. Al secondo turno il giovane ex vicesindaco Francesco Ranieri e l’ex sindaco facente funzioni Stefano Pagano. Il nuovo contro il vecchio modo di concepire la politica, il giovane che ha raccolto i maggiori consensi al primo turno contro il rappresentante del sindaco senatore.
«Stiamo lavorando alacremente – ci confessa nel corso di una breve pausa, Francesco Ranieri – perché crediamo nella bontà del nostro progetto, perché non possiamo deludere i tantissimi elettori che hanno voluto darci il proprio consenso nella prima tornata elettorale e soprattutto perché la nostra cittadina, la nostra Terzigno, merita un futuro migliore, un futuro nel quale si ricominci a fare politica per il bene del territorio».
E’ estremamente sereno il candidato alla poltrona tricolore, il giovane avvocato Francesco Ranieri che ci ha confermato che domenica sera sarà al suo comitato ad attendere i risultati, ben sapendo che già pochi minuti dopo le 23, i giochi saranno chiari e l’elezione del nuovo sindaco definita.

«Tra le cose che più tengo a fare c’è certamente quella di ringraziare Serafino Ambrosio, il quale con manifesto pubblico di ringraziamento verso i suoi elettori ha comunicato il sostegno alla nostra coalizione». “Un giovane che come me ha tanta voglia di vedere questo paese rinascere” questa la dichiarazione di Ambrosio.
Per quel che riguarda il Partito Democratico, soprattutto dopo l’eccellente risultato conseguito dal candidato sindaco Enzo Aquino, tanti i rumors, ma è stato lo stesso candidato sindaco a dichiarare di non poter appoggiare nessuno dei due contendenti.
«Nelle ultime settimane, da parte della coalizione “auricchiana” – ha continuato Ranieri – i toni sono stati inaspriti e sono stati portati dei vili attacchi anche sul piano personale. Attraverso dichiarazioni ufficiali e manifesti affissi in città sono stati fatti i nomi di quanti abbandonando le sponde della vecchia politica che il duo Pagano-Auricchio rappresenta, hanno preferito appoggiare apertamente la mia candidatura. Il problema non sta, come vogliono far credere i miei avversari politici, in un tradimento, tanto più che le persone citate di certo non vengono a riscuotere un comodo seggio nella pubblica assise comunale. In effetti con una mia eventuale vittoria non entrerebbero nemmeno in consiglio. E allora perché avrebbero lasciato il buon Mimì e il suo fido scudiero? Semplice perché loro per primi hanno bocciato il modo di intendere la politica che quei signori hanno imposto per troppo tempo.

Il livello, se possibile, è sceso ancora di più quando hanno tentato di attaccare la mia persona. Voglio ricordare che fu proprio il senatore-sindaco, all’indomani del “papocchio” che mi vide defenestrato a favore del più fidato Pagano, a seguito della decadenza di Auricchio per abuso d’ufficio, ad affermare”… ho mandato via Ranieri perché è una brava persona”. Una sorta di “ti lascio perché ti amo troppo” o semplicemente poco amore e rispetto per la nostra città. In quella fase politica nulla doveva cambiare e lasciarmi alla guida di Terzigno forse non rientrava nei piani della combriccola dell’amico di Berlusconi.
Oggi è sin troppo chiaro come stanno le cose. Da una parte c’è la solita politica fatta dai soliti personaggi che non hanno mai portato nulla al nostro territorio. Dall’altraparte chi si impegnerà per ridare dignità alla nostra terra. RinnoviAMO Terzigno non solo uno slogan, ma un impegno per chi come noi progetta un futuro di rilancio, programmazione e dedizione per la nostra Terzigno.

Gennaro Cirillo

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Da sempre abituato a vivere con il Gazzettino vesuviano in casa, giornale fondato pochi anni dopo la sua nascita dal padre Pasquale Cirillo. Iscritto all'ordine dei giornalisti dal 1990, ricorda come suo primo articolo di politica un consiglio comunale di Boscotrecase, aveva 16 anni. Non sa perchè gli piace continuare a fare il giornalista, sa solo che gli piace, e alle passioni non si può che soccombere. "Il mestiere più bello del mondo".