Lo “star system” è quanto di più effimero possa esistere. Tutto ed il contrario di tutto si alternano come in un tragitto sinusoidale mozzafiato di un ottovolante al luna park. Il maestro Andy Warhol diceva che “tutti nella propria vita possono godere di un quarto d’ora di celebrità” lasciando aperta quella “back door” per poter sfondare in un mondo rutilante, all’insegna del “tutto molto bello”, visto dal di fuori.
Certo, una cover su “People” sarebbe il massimo per un artista ma non sempre l’essere immortalati sulla carta patinata, aromatizzata dalla inebriante fragranza di “fresco di stampa”, è la giusta ricompensa per il lavoro espresso da un’artista. Incontriamo un’attrice partenopea (e questo è già un plus!) che ha avuto il merito di lanciare qualche cosa di innovativo in Italia, a cui è stato però dato poco risalto. Lei si chiama Claudia Letizia, nativa di Pompei, ma cresciuta a San Giorgio a Cremano, nello stesso palazzo del compianto Massimo Troisi, come tiene lei stesso a precisare. Con le dovute proporzioni, i classici “corsi e ricorsi storici” di vichiana memoria si sono riverberati nell’attitudine della giovane artista nel suo percorso professionale ad oggi con tante potenzialità.
Con Claudia, che il pubblico ha caldamente apprezzato in tv e nei suoi show live, diamo il “la” ad un’intervista che ci porta a conoscere meglio il suo caleidoscopico ed eclettico personaggio, i progetti intrapresi e quella particolare arte di cui si è fatta promotrice negli ultimi anni: il burlesque. Il tutto condito da un servizio fotografico fatto dagli shooting di Francesco Begonja.
Claudia, come nasce il tuo personaggio? Ci fornisci delle coordinate per spiegare il genere burlesque ai nostri lettori?
“Lady Letizia è il mio personaggio burlesque. Ma Claudia è un’attrice ed è quello che voglio continuare ad essere, oltre a presentatrice, speaker radiofonico e blogger. Lady letizia, appunto, è il nome che mi sono data in accademia, durante il talent di Sky 1 ‘Lady Burlesque’, un’esperienza pazzesca, formativa al 100%, dove ho avuto la possibilità di confrontarmi ed imparare da artiste di livello mondiale, dall’arte stessa delle performancer, a come truccarmi, pettinarmi ed al gusto del burlesque in quanto vintage, come vestirmi durante gli spettacoli, ma anche nel quotidiano o di sera. Per questa ragione da poco ho dato il via a un mio blog di moda burlesque (www.ladyletizia.com) in cui mostro il mio modo di vestire in ogni occasione. Il burlesque è uno stile di vita, per me lo è sempre stato innato, fin da piccola, il gioco della seduzione in modo ironico, elegante, mai volgare, vestire d’epoca di bustini, tacchi alti, gonne sempre e calze con reggicalze. Guanti, trucco pin up, e acconciature voluminose. L’ultimo elemento nel burlesque è quello dello spogliarello, per cui vi prego…non chiamatelo così, altrimenti mi cadono le braccia! Purtroppo c’è ancora tanta ignoranza in merito, anche e soprattutto perché sono troppe le false performer impreparate che girano a cachet bassissimi spacciandosi per professioniste, ma che in realtà sono solo spogliarelliste da quattro soldi”.
Nel 2012 hai partecipato al Grande Fratello: cosa ti ha lasciato quell’esperienza, sia in positivo sia in negativo?
“Il Grande Fratello 12 è un’esperienza che avrebbe voluto fare l’80% almeno delle persone che lo guardano e che lo criticano. Per me passare quella porta rossa è stato motivo di grande soddisfazione personale, come una rivincita nei confronti di tante persone che non credevano in me, un’emozione indescrivibile. In sé e per sé purtroppo non mi ha lasciato molto, poiché non l’ho vissuta in serenità avendo mio figlio fuori con cui non potevo comunicare. Ma mi ha dato comunque grande visibilità: tutto il resto è venuto perché sono stata testarda e determinata. In realtà il Grande Fratello, contrariamente a quanto si pensa, ti può fare terra bruciata per quello che sono i settori del teatro, del cinema e della fiction”.
Il genere burlesque sta facendo dei proseliti in Italia dove però ancora non ha conosciuto il boom. Di cosa ha bisogno un’artista per esprimersi al meglio?
“C’è ancora tanto scetticismo in merito purtroppo e c’è gente che non sa di che cosa si tratti. Si parla di ballerine di burlesque, mentre non è così, non bisogna essere ballerine, io non lo sono. Bisogna essere delle bravi attrici per esprimere al meglio una storia, un racconto mimico il più delle volte divertente ma a volte anche drammatico: davvero difficile direi, e non tutte sono in grado di portarlo in giro”.
Come definiresti la seduzione?
“La seduzione o ce l’hai oppure no. Uno sguardo, un gesto semplice, naturale, toccarsi i capelli, accavallare le gambe, toccarsi un lobo dell’orecchio o mangiare in modo composto, tutto può sedurre, purché non sia forzato. Puoi bere un sorso d’acqua e far impazzire un uomo!”.
Sei molto “social”, nel senso: quanto i social network impattano la tua attività professionale?
“Sono molto social perché mi diverte, non ho mai ‘comprato’ followers perché lo trovo di una tristezza allucinante. Da un po’ di tempo i miei profili sui vari social stanno crescendo nonostante qualche difficoltà iniziale e questo mi gratifica. Sono su Facebook ‘Claudia Letizia’; Instragram ‘Claudialetizia79’; Pinterest ‘Claudia Letizia’; Twitter ‘Claudia Letizia’; poi c’e’ il mio blog www.ladyletizia.com”.
Hai avuto recenti esperienze artistiche in altri campi?
“Dopo la bellissima esperienza dello scorso anno in teatro al fianco di Sal da Vinci, da protagonista con lui nel musical Carosone, ed il film per il cinema ‘L’ultima ruota del carro’ per la regia di Giovanni Veronesi, quest’anno ero nella fiction di Sky Atlantic ‘1992’ con Stefano Accorsi, ed ho girato due puntate in una fiction per la Rai, che vedremo il prossimo anno”.
Hai qualche progetto o sogno nel cassetto?
“Qualche? Il mio cassetto è una cabina armadio!”.
Ti racconti al di fuori della tua attività artistica?
“Sono una mamma prima di tutto. Mio figlio è il centro del mio universo, gli dedico tutta me stessa, perché nei suoi occhi leggo il mio amore, e ogni giorno mi rende sempre più orgogliosa. Sono una persona normale, faccio la spesa, pulisco casa, cucino, stiro, esco con gli amici e mi diverto. Come tutti combatto con i problemi di vita quotidiana, litigo al telefono con le utenze perché per tutti è una fatica pagare le bollette e per risolvere disguidi. Amo la vita, perché è imperfetta, ci toglie e ci dà, e siamo noi a scegliere almeno il 50% di quello che siamo,aiutati che Dio ti aiuta”.
Ci lasci con un saluto ai lettori de “il Gazzettino vesuviano” con tuo invito o pensiero su ciò che ti sta più a cuore?
“Una saluto a voi amici lettori, perché siamo tutti vesuviani!!! Forza Napoli sempre, e speriamo che qualcosa cambi. Seguitemi sui social così mi verrete ai miei spettacoli, in teatro o in tv. Speriamo che il nostro paese possa tornare quello di un tempo, e che non ci costringa a scappare via!”.
Domenico Ferraro