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“Solo unioni uomo-donna”, bufera a Scafati dopo il post del sindaco Aliberti

comunescafati1g“Il PD, gli Arancioni e i M5S, con una semplice raccolta di firme, mi vogliono fare istituire a Scafati un registro x UNIONI CIVILI. Le uniche unioni che riconosco sono tra uomo e donna. Queste sono già possibili. X altri tipi di unioni ci pensasse Renzi a fare “norme contro natura”. La FAMIGLIA è sacra”.
Questo il testo del post pubblicato nella giornata di ieri dal primo cittadino scafatese, Pasquale Aliberti, per commentare le petizioni di democratici, arancioni e grillini uniti per promuovere l’istituzione di un registro delle unioni civili anche a Scafati.

La presa di posizione sul social network scatena da subito l’ira dell’opposizione e di tanti cittadini che non condividono l’opinione espressa dal primo cittadino.

Questo quanto dichiarato da Scafati Arancione in merito: “Siamo seriamente preoccupati dalle parole utilizzate da un Sindaco di uno Stato Democratico, il quale sembra quasi voler fomentare odio e pregiudizi nei confronti di un presunto ‘diverso’. Le conquiste e i diritti che si sono estesi in questi anni sembrano non toccare chi invece è miope e sordo dinanzi alle evoluzione di una società sempre più dinamica, laica e consapevole.

Il Sindaco, che dovrebbe essere garante della Costituzione Repubblicana, sembra quasi dimenticare l’assunt di cui all’art. 3 si fa chiaro riferimento circa dignità sociale senza distinzione di sesso, razza e opinioni di vario genere.
Il Sindaco di Scafati dimentica le spinte progressiste che arrivano dall’Europa e che in caso di inerzia, lo stesso Parlamento dovrà adeguarsi ad una possibile direttiva dell’Ue dopo l’ennesimo sollecito a legiferare.
Prenda esempio dai suoi colleghi i quali hanno compreso il momento storico e hanno deciso di rispettare i diritti di milioni di persone che chiedono a gran voce tutele e riconoscimenti.
Prenda esempio dal sindaco di Napoli, di Pompei, di Roma. Non sempre un riconoscimento etico deve necessariamente coincidere con un riconoscimento legislativo. Dimostri, una volta per tutte, di essere un’istituzione tollerante e aperta alla discussione su temi etici e delicati i quali non possono essere ridotti ad un provocatorio quanto fuorviante post sui social.

C’è in gioco la vita e la dignità di uomini e donne stanchi di apparire come ‘diversi’ solo perchè resiste e sopravvive qualche assertore di un bigottismo galoppante che affonda le sue radici nella storia moderna fatta di conquiste e soprusi. Dimostri di rispettare le diversità, dimostri di voler discutere con umiltà anche contro le sue stesse convinzioni e posizioni.
Dimostri che Voltaire aveva ragione quando diceva ‘Non condivido la tua idea, ma darei la vita
affinché tu possa esprimerla’”.

Sulla stessa linea la nota degli attivisti di Sim, che non perdona ad Aliberti la confusione fatta nel suo post: “La nostra richiesta per istituire il registro delle unioni civili significa dare pari dignità a tutte le forme di convivenza, riconosciute dall’ordinamento giuridico, fra due persone, legate da vincoli affettivi ed economici non vincolate dal matrimonio o impossibilitate a contrarlo. Il che non riguarda necessariamente le coppie omosessuali ma anche le coppie etero. Si parla di coppie di fatto perché esse non sono riconosciute in senso stretto dall’ordinamento e non hanno una normativa omogenea ed unitaria ma nonostante la frammentarietà della loro disciplina godono, tuttavia, di diritti e doveri”.

Dopo lo scivolone, Aliberti accusa la controparte politica di manie di protagonismo rivedendo la sua precedentemente presa di posizione: “Il tema dei diritti civili delle persone omosessuali è estremamente importante e delicato, e in un paese civile dovrebbe essere affrontato con serietà e impegno generale. Il registro delle unioni civili proposto a livello comunale ritengo, invece, sia un atto di grande teatralità, un’inutile presa in giro per tante coppie omosessuali e omogenitoriali che in questo documento ripongono aspettative e speranze. Ne è dimostrazione ciò che è accaduto in altri Comuni, in primis a Roma, dove il sindaco Marino si era arrogato il diritto di celebrare nozze tra omosessuali, ben sapendo di fare una forzatura non rientrante tra le sue competenze, tant’è vero che sono state poi disconosciute dal Prefetto.

A Scafati il Pd e il M5s organizzano gazebo per raccogliere firme per cose inutili, perché a livello nazionale il governo Renzi non è in grado di redigere una legge che sia di garanzia e di rispetto delle libertà e dei diritti di tutti: una legge che non sia discriminante per gli omosessuali né per gli eterosessuali, che contraendo matrimonio si assumono responsabilità certe e ampiamente disciplinate. Sulla questione mi sembra di notare più voglia di protagonismo che ragionamenti veri e capaci di affrontare una questione sulla quale è tempo che la politica dia risposte serie. Per questo è nelle mie intenzioni promuovere ed organizzare, già nelle prossime ore, un dibattito che serva a mettere a confronto Chiesa, politica e associazioni”.

Raffaele Cirillo

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