Dal 3 giugno, primo giorno delle trattative fra Federazione Rugby (Fir) e i giocatori azzurri (Gira) erano iniziati i tuoni.
Poi, qualche giorno fa, con l’ordine di liberare le camere dell’hotel a Villabassa in Alto Adige è scoppiato il temporale: il raduno in vista di England 2015, il mondiale di rugby al via a settembre, è finito prima di essere iniziato.
La Fir dice “Sono andati via”, la Gira ribadisce “Ci hanno mandato via”. I giocatori invitati al raduno erano quaranta, per scremarne 30 per il mondiale. Una Nazionale per metà veneta, come in nessun altro sport. Sui 40 convocati dal Ct Jacques Brunel 6 sono di Padova (Sarto, Rizzo, Ghiraldini, Bortolami, Marco Barbini, Mauro Bergamasco, sette se si considera Tommaso Allan, nato in Italia per l’incontro della mamma rugbista con il padre scozzese allora in forza al Petrarca), 5 sono di Venezia (Minto e Campagnaro di Mirano, Giazzon di Venezia, De Marchi di Jesolo, Bacchin di San Donà), 3 di Treviso (Favaro, Benvenuti, Visentin), oltre a 7 non veneti ma in forze alla Benetton Treviso (Esposito, Morisi, Ragusi, Zanni, Gori e i rientranti Barbieri e McLean).
Al raduno erano esentati per gli impegni nel Top 14 francese di Castrogiovanni e capitan Parisse che sabato sera ha festeggiato la vittoria del campionato con il suo Stade Français battendo Clermont 12-6.
La premessa.
Tutto è iniziato ad aprile quando Alfredo Gavazzi, presidente della Fir, nell’occasione dell’incontro bilancio con la stampa relativo al Sei Nazioni disse: “è mia intenzione non pagare più la presenza ai raduni azzurri, ma di scommettere una cifra più alta per il passaggio ai quarti ai mondiali (obiettivo mai centrato dall’Italia)”. 50mila euro a testa per 30 giocatori (1 milione e mezzo) e nulla in caso contrario. Il tutto condito da un commento caustico: “Non ci sono finito io al quindicesimo posto”. La prima clamorosa reazione avvenne via twitter con un hastag significativo #portarispetto inviato in rete da capitan Parisse e come un’onda da tutti gli azzurri. Matteo Barbini (fratello di Marco, anch’egli ex azzurro) presidente del sindacato Gira s’è seduto sul tavolo delle trattative partendo da quanto i giocatori chiedevano, per un impegno che da ieri arriverà sino ai primi di ottobre (o più in caso di passaggio ai quarti per le prime due di un girone che vede anche Francia, Irlanda, Romania e Canada): 9 mila euro per i 40 giocatori convocati a giugno e 12mila per i 30 che proseguiranno a settembre. Pur riconoscendo la scelta meritocratica chiesta da Gavazzi. In tutto fanno 720mila euro di impegno. La Fir per il Mondiale 2011 in Nuova Zelanda ne spese 450mila. La trattativa non ha trovato sinora compromessi, e qualche sera fa i giocatori si sono comunque presentati al raduno. Poi la clamorosa scelta della Fir di liberare i giocatori a disposizione dei rispettivi club.