AGROPOLI – Rabbia, mista ad amarezza, è il sentimento che caratterizza gli animi di atleti, allenatori, dirigenti e tifosi del BCC Agropoli. Il sogno di conquistare la promozione in serie A2 si è infranto al PalaFiera di Forlì, prima contro l’N.P.C. Rieti, poi contro la Mens Sana Siena. Un gran peccato, soprattutto se si considera la cavalcata stagionale della società cilentana, che ha entusiasmato una intera città. «Ce l’abbiamo messa tutta, ma purtroppo il cuore non è bastato», ha dichiarato il pivot Davide Serino, mentre ancor più generose sono le parole del compagno di squadra Riccardo Romano: «C’è rimasto l’amaro in bocca. Le finali le perde chi le gioca e noi abbiamo sudato, lottato, goduto e sofferto dal 24 agosto, tutti insieme, ogni giorno, fino ad oggi. Ci siamo meritati Rimini ci siamo meritati Forli: è brutto perdere, ma è la vita». Dichiarazioni che fanno pendant con quelle del giovane agropolese Antonio Di Luccio: «Non abbiamo centrato l’obiettivo A2, ma è stato comunque un anno fantastico, nel quale abbiamo fatto avvicinare e appassionare tanta gente a questo sport. Ringrazio tutti coloro che hanno preso parte a questa fantastica avventura, con il cuore pieno di emozioni e ricordi fantastici, che non dimenticherò mai».
Non solo gli atleti, ma anche la dirigenza ha digerito male la sconfitta, ma resta comunque grata a tutti coloro i quali hanno dato tanto in questa lunga annata sportiva, lasciando aperto lo spiraglio chiamato A2, che potrebbe comunque diventare realtà con gli eventuali ripescaggi. «Non basterebbe una notte per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a rendere fantastica questa stagione sportiva della Pol. Agropoli, permettendoci di scrivere comunque una pagina di storia e proiettarci verso scenari diversi. Ci hanno promesso l’A2 – ha sbottato il presidente biancoblù Giulio Russo – e noi la vogliamo, perché ce la siamo meritata sul campo. Abbiamo messo paura ai giganti del basket italiano, come Bologna, Siena e Rieti: siamo una bella piccola cenerentola, con un cuore grande, orgoglio di una città e di meravigliosi tifosi».
Antonio Pollioso