In attesa della formazione della nuova squadra di governo locale a Ercolano si contano le inefficienze e i disservizi da affrontare sin dalle prime battute dal neo sindaco Ciro Buonajuto. Dalla questione del MAV ( museo archeologico virtuale) praticamente preso dall’assalto da vandali nel perimetro esterno e nei corridoi laterali che conducono all’area mercatale, alla riqualificazione logistica del ponte di via Semmola e al rilancio dell’area archeologica con particolare riferimento al centro storico.
C’è poi il lato sud del paese che va tutelato e valorizzato adeguatamente con l’approdo borbonico di Villa Favorita che offre largo margine all’immaginazione produttiva legata all’industria turistica, a tutto vantaggio dell’occupazione dei giovani ercolanesi. Le problematiche sono tante e richiedono coesione e lealtà tra le forze in campo per essere risolte.
Il Pd vanta all’attivo un team eccellente , tra candidati eletti e non : basti pensare alla quota rosa composta da professionisti noti e stimati sul territorio come Carmela Saulino, Colomba Formisano, Loredana Scarcella, Loredana Perna ( tanto per citare alcune rose del movimento locale) per comprendere la portata di un rinnovamento che deve coinvolgere tutta la città archiviando una volta per tutte antiche rivalità e questioni personali. “Siamo pronti alla collaborazione attiva con le forze in campo – ha precisato Loredana Gargiulo del Pd – per rilanciare immagine e credibilità della nostra amata Ercolano. Ogni periodo elettorale è caratterizzato da polemiche e incomprensioni : è giunto il momento di anteporre a tutto il benessere comunitario offrendo “insieme” risposte concrete ai residenti che hanno creduto nella bonarietà e nella capacità operativa di un partito che a livello locale deve rivelarsi all’altezza delle aspettative degli onesti contribuenti ercolanesi”.
Inequivocabile il messaggio della toga Gargiulo : uniti da comuni valori di legalità e lealtà tutti insieme per Ercolano contro chi subdolamente tenta di screditare un territorio dai natali celeberrimi lanciando dall’esterno “pomi della discordia” all’interno dei partiti che politicamente lo compongono.
Alfonso Maria Liguori