Tripudio di inciviltà, apoteosi del regresso, culla dell’inefficienza: Bagnoli oggi. Ormai siamo veramente alla frutta come documentano pietose immagini che ritraggono bagnanti su spiagge interdette persino alla elioterapia che si affacciano su tratti costieri non balneabili. I lidi abusivi? Cresciuti esponenzialmente (con tanto di somministrazioni di alimenti e bevande alcoliche) a pochi passi dal commissariato di Bagnoli. Presidio di polizia che confina con un centro di recupero per bambini portatoti di handicap il cui ingresso in pieno giorno e quasi ostruito dal cumulo di rifiuti. Più giù di così proprio non si può.
Echeggia ancora il messaggio che anni addietro un coraggioso parroco di Forcella tuonò dall’altare: “Scappate da Napoli!”. Prenda atto una volta per tutte il sindaco Luigi de Magistris dello sfacelo che come un cancro divora la città, si percuotano il petto i politici ladri e incapaci che per decenni hanno ridotto la capitale della cultura mediterranea in condizioni talmente critiche da rasentare il grottesco. In caso contrario abbiano il coraggio questi signori di uscire allo scoperto: quindi fuori i nomi dei massoni, dei malavitosi eccellenti e dei cattivi imprenditori che giorno per giorno decidono per noi crogiolandosi nel delirio di onnipotenza delle proprie meschine figure.
Rabbia: questo il sentimento che si respira a Napoli tra la gente “normale”, tra i cittadini che qualcuno bestemmiando definisce “poveri fessacchiotti”che ancora credono nel riscatto di Partenope sotto il profilo sia economico che sociale. In questo marasma parlare di meritocrazia, di possibilità di emergere di chi vale “ è pura offesa all’intelligenza del popolo napoletano”. Basta con le farse, con i comizi dei figli di papà e di chi possiede il “posto al sole” ante nascita. Francamente nel marciume di questa Napoli i residenti faticano a riconoscersi…sognando la gloria di una città che ormai appartiene solo ai libri di storia.
Alfonso Maria Liguori