“In occasione della domenica ecologica non sono rimaste ferme solo le autovetture a Napoli – ironizza amaramente Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Lo stop ha riguardato anche le scale mobili di via Morghen e di via Cimarosa , con la differenza che il fermo di queste ultime non è stato per poche ore del giorno festivo ma oramai si protrae da giorni e, in passato, anche per periodi di diverse settimane, al punto che oramai rischiano di passare alla storia come le scale ‘immobili'”.
“La cosa inaccettabile – puntualizza Capodanno – è il fatto che l’interruzione di questo pubblico servizio, indispensabile, in particolare, per persone con problemi di deambulazione, avviene senza che siano portate a conoscenza dei cittadini le cause di questi disservizi continui e prolungati nel tempo. Infatti sulle porte e sui cancelli chiusi non viene neppure apposto un cartello che motivi la chiusura né tantomeno vengono resi noti i tempi per la riattivazione del servizio”.
“Sulla vicenda ci sono state, anche in un recente passato, proteste e petizioni ma le chiusure, nonostante tutto il clamore suscitato, continuano a ripetersi riguardando sovente, come in questo caso, entrambe le strutture del sistema intermodale di collegamento tra le stazioni superiori delle funicolari e la stazione di piazza Vanvitelli del metrò collinare”.
Capodanno ancora una volta sottolinea la necessità che si faccia piena luce, attraverso le opportune indagini, da parte di tutti gli uffici competenti, sui motivi di queste continue interruzioni che riguardano le scale mobili al Vomero. Scale il cui funzionamento, in tredici anni di vita- visto sono state inaugurate nell’ottobre del 2002 – è assurto, in numerose occasioni, alla ribalta delle cronache per i periodi, anche lunghi, durante i quali ha lasciato fortemente a desiderare, con chiusure al pubblico, improvvise e prolungate nel tempo, e con conseguenti malumori e veementi proteste da parte dei cittadini. Proteste che, alla luce dei risultati, non sembrano aver ottenuto, sino ad oggi, l’effetto auspicato.