Il progetto prevede:
• L’arresto del degrado del sito archeologico;
• La creazione di un sistema di conservazione programmata per avere un sistema di organizzazione e di gestione nell’amministrazione;
• Un monitoraggio continuo dello stato di conservazione e di rischio delle strutture presenti nel sito;
• La progettazione e realizzazione di nuove opere volte alla miglioria e al sostentamento delle strutture esistenti;
• Un sistema di sorveglianza per la sicurezza del sito.
Immaginiamo solo per un attimo cosa significa ciò per la città del vino. Significa poter finalmente recuperare le ville sotterranee dell’epoca romana, compiere quel Protocollo d’Intesa con la Sovrintendenza di Pompei e recuperare quegli oggetti di lavoro per poter finalmente realizzare il Museo già in via d’inaugurazione, significa turismo, sviluppo economico, lavoro, ecco il passo che l’avvocato terzignese ha compiuto. Quest’atto significa dare un’opportunità a Terzigno e ai suoi cittadini, significa finalmente di incamminarsi verso quei progetti culturali, attingere ai fondi europei che fino a ieri erano forse soltanto chiusi in una cartella di un desktop o in un cassetto di una scrivania. La Regione Campania e i vari enti s’impegneranno a migliorare la rete dei trasporti esistenti intorno all’area della Buffer Zone, avanzando vari e ipotetici progetti che riguardano non solo la rete stradale, con l’autostrada A3 e le strade locali, ma anche la rete ferroviaria. Ancora le vie navigabili che includono perfezionamenti nelle aree e nei collegamenti portuali e una probabile nuova apertura del Metrò del mare che potrebbe diventare Archeo-Metrò che collegherà Napoli e Sorrento con i comuni della Buffer Zone. I comuni interessati sono Portici, Torre Annunziata, Torre del Greco, Pompei, Ercolano, Castellammare di Stabia, Boscoreale, Trecase, Boscotrecase e finalmente Terzigno.
Su queste zone saranno impiegate le risorse finanziarie messe a disposizione che ammontano a 105 milioni di euro. Sono stati inoltre sottoscritti due decreti che prevedono l’utilizzo dell’Art-Bonus, ossia un credito d’imposta che permette agli utenti singoli di beneficiare di un regime fiscale agevolato se intenderanno contribuire economicamente al finanziamento delle attività previste dal Grande Progetto Pompei. Con il decreto Sblocca Italia anche i comuni potranno prendere in considerazione eventuali progetti presentati da singoli cittadini o aziende per la riqualificazione dell’area vesuviana.
Nando Zanga