Non cambia a Ercolano , almeno per il momento, il cattivo gusto nel fare pseudo politica da parte di qualche addetto ai lavori. Il copione? Miserabilmente sempre uguale. Al minimo accenno di critica , sebbene sana e motivata, nei confronti di qualche pezzo da novanta della politica locale subito si scatenano gli “alfieri” e i servi sciocchi dello stesso attaccando l’ignara vittima ( giornalista, libero cittadino , etc.) attraverso un uso vergognoso e violento dei social net work.
Come funghi spuntano dal nulla falsi profili agguerriti e determinati a lavare l’onta subita dal proprio “padrone” ( non leader o datore di lavoro) a suon di gratuite offese contro chiunque abbia osato pensare liberamente. Così facendo con pochi spiccioli il signorotto di turno esce illeso dalla questione fingendo persino di bacchettare facinorosi della rete che in realtà lavorano per lui. Troppo ovvio, troppo banale, troppo stupido il meccanismo per non essere ampiamente “sgamato”.
Questi “politici” commettono però un errore di fondo : operando in tal modo si scredita ulteriormente la già flagellata immagine comunitaria a tutto danno dei giovani ercolanesi che sognano ancora di rimanere e investire in loco. Risultato : la credibilità stessa dei colpevoli è compromessa in quanto essi stessi “ercolanesi”.
Sarebbe veramente ora di smetterla con certi guazzabugli, con faide storiche familiari e con deliri di onnipotenza costati già un prezzo altissimo alla città. Sappiano certi individui che ci vuole ben altro per fermare la libertà di stampa di chi ad oggi ha solo “dato” in favore di una giusta causa quale quella di vedere attuato un reale rinnovamento comunitario. Reale però , dove la destra non sappia cosa fa la sinistra e possibilmente “ a riflettori spenti”.
Alfonso Maria Liguori