La ‘questione statuto’, scatenata dalla vicenda delle dirette streaming del consiglio comunale dello scorso 17 giugno, sembra aver creato un complicato triangolo “Aliberti-Cirillo-Grillini”.
L’atteggiamento e le ragioni del primo cittadino di Scafati, Pasquale Aliberti, che scavalca la Commissione Statuto non convincono e sembrano sempre più un arma per consumare una vendetta politica nei confronti del consigliere Stefano Cirillo, considerato da mesi una ‘voce fuori dal coro’ nella maggioranza alibertiana.
La pensano così anche gli attivisti di Scafati Arancione che, dopo l’elargizione di circa 15.000 € di compenso destinati al nucleo di valutazione e controllo, dichiarano con una nota: “La determina 201 ha destinato 15.000 € all’organismo il quale dovrebbe vigilare sugli obiettivi raggiunti dai dirigenti, conseguente ad indennità e premi per gli obiettivi raggiunti.
Alla luce però di ciò che è accaduto sulla vicenda ‘Streaming’ dei consigli comunali, ci chiediamo se questi organismi, che vengono pagati con soldi pubblici, siano al corrente della questione e se abbiano fatto tutto ciò che è nella loro competenza per verificare il lavoro svolto dai dirigenti sulla redazione del regolamento.
E’ altresì grave, alla luce delle loro competenze, che si delegittimi il lavoro della commissione, che ha un ruolo di impulso politico, per un atto tecnico ed è altrettanto grave che l’assessore di riferimento, Accardi, si presti ad un gioco, in chiave politica, che a noi sembra organizzato ad hoc dal Aliberti per avviare le epurazioni dei dissidenti.
Chiederemo conto a tale organismo di referti e verbali per capire il lavoro che viene svolto”.
Raffaele Cirillo