Pompei: le periferie e i loro problemi nel dimenticatoio

martirePeriferia abbandonata, ancora più di quanto non lo è sempre stata e promesse elettorali non mantenute. In campagna elettorale l’attuale amministrazione a guida Uliano aveva fatto delle problematiche delle periferie uno dei suoi cavalli di battaglia più convincenti e fruttuosi in termini di consensi.
Oggi ad un anno di amministrazione, a subire più di tutti l’immobilismo e la mancanza di programmazione amministrativa della pluriavvicendata giunta Uliano sono proprio le periferie.
Eppure la vittoria elettorale era passata proprio per queste realtà che avevano decretato la vittoria per la coalizione del rinnovamento della trasparenza e, appunto, delle periferie. Delusi i primi due punti oggi a tirare le somme ed a trovarsi con un pugno di mosche in mano sono proprio tante zone limitrofe che compongono il variegato tessuto urbano pompeiano.

Più grande l’affermazione elettorale, maggiore la delusione. E allora se ha valore questo assunto, al primo posto della delusione non può che esserci Messigno, periferia sud di Pompei ai confini con Castellammare, Santa Maria la Carità e Scafati. Dalla cosiddetta “lista di Messigno” a rafforzare i ranghi del primo cittadino, un anno fa, furono eletti ben tre consiglieri che avrebbero potuto determinare le sorti dell’amministrazione e mettere al centro dell’azione amministrativa proprio la popolosa frazione pompeiana. Così in effetti non è stato. Al centro dell’attenzione evidentemente sono state messe “altre” problematiche…

Oggi Messigno si ritrova ancora allagata dalle piogge, ultimo esempio non più di qualche settimana fa, con le caditoie inefficienti; con i marciapiedi “pezzati”, in parte con le vecchie mattonelle ed in parte con i nuovi mattoncini la cui posa è avvenuta con interventi saltuari ed ancora non definitivi, inoltre quasi sempre nei finesettimana: una sorta di lavori in economia.
Il dato più rilevante però è dato dallo stato di completo abbandono di via Ripuaria che lambisce la città e la periferia messignese. Ormai mesi fa ne fu annunciato un pronto intervento ed invece nulla da fare. Tutto abbandonato e sempre più preda dell’abbandono e del deterioramento. Eppure un anno fa fu annunciato oltre un milione di euro da investire per la fondamentale arteria che corre lungo il fiume Sarno: che fine avranno fatto quei soldi?

«Non riescono ad incidere realmente sui problemi». Così uno dei più attivi esponenti dell’opposizione, il consigliere Bartolo Martire: «Decidono le cose alla giornata, non c’è programmazione, nè, tantomeno, hanno interlocutori a livello regionale stando alla luce delle ultime elezioni.
Una situazione grottesca – rincara Martire – che ha ampiamente superato l’imbarazzante. Attraverso continui rimandi hanno provato a tranquillizzare i cittadini senza mai dare delle risposte concrete. Ma prima o poi i nodi vengono al pettine e dopo un anno penso che sia ora che comincino a preoccuparsi.

Mi fa quasi pena sparare sulla “croce rossa”, ma oggi come oggi è fin troppo semplice criticare anche sulle periferie questa incapace amministrazione. La questione delle periferie è da sempre delicatissima. Il fatto è che questi territori non hanno rappresentanza politica. Stiamo notando che gli stessi politici eletti dalle periferie hanno piacere di essere al centro, passeggiare e vivere lontani dalle zone che li hanno scelti a rappresentarli».
Per la questione via Ripuaria, Martire è a ragion veduta pessimista: «Prevedo tempi molto lunghi. Il sindaco annunciò quanto gli fu riferito, ma come al solito non ha è non ha mai avuto il polso del problema».

Il consigliere Martire poi si è soffermato su due questioni che hanno segnato la vita cittadina negli ultimi tempi.
«Per quel che riguarda la tragedia degli abbattimenti è mancato un momento di solidarietà da parte della politica. Con questa amministrazione non ci sono proprio i margini per poter avere un confronto. Prima che politica avremmo dovuto dare una risposta che partiva dalla morale. Il consiglio comunale, pur non potendo impedire gli abbattimenti avrebbe dovuto dettare una linea politica, prendere una posizione netta e chiara. Ciò non è avvenuto, in perfetto stile Uliano».
Oggi l’amministrazione annuncia in pompa magna i finanziamenti per la fonte salutare e per il Premio Amedeo Maiuri, parliamo di 170mila euro, ma anche su questo punto Martire è fortemente critico: «“Una manna dal cielo” questo è stato il commento del sindaco Uliano – ha continuato il consigliere – che neppure era a conoscenza dell’iter di questo finanziamento. Oggi organizza una conferenze stampa, ma non ha risolto un problema della città, piuttosto ha messo a posto qualche “problemuccio” in seno alla sua squadra.

Alla fine per uno dei simboli della città, la Fonte Salutare, saranno spesi pressappoco 80mila euro, mentre già si stanno prevedendo spese superflue, pazze ed inutili per direzioni artistiche, mostre e chi più ne ha più ne metta per la realizzazione del Premio Maiuri.
Da parte nostra avevamo proposto un progetto unico per piazza Schettini e per la Fonte al fine di rigenerare uno spazio vitale per la città con un intervento complessivo e non con questi rattoppi inconcludenti.
Insomma, a tirare le somme su tutti i fronti – ha concluso Martire – il miglior servizio che possiamo rendere alla nostra Pompei, è quello di mandarli al più presto a casa».

Gennaro Cirillo

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