Una scelta, quella di revocare l’incarico ad una sola testa, che potrebbe costare caro alla stessa amministrazione, che si inserirebbe un nuovo tecnico, il quale dovrebbe occuparsi dei lavori pubblici in un probabile rimpasto degli incarichi in giunta, ma d’altronde lo farebbe a discapito di un assessore molto apprezzato da una parte consistente della cittadinanza. De Rosa in questi mesi ha aperto le porte del municipio ai cittadini, che hanno trovato in lui la novità di un’amministrazione più disponibile alle loro istanze, un esempio raro dalle parti di via Vittorio Veneto. Importante il ruolo svolto dal De Rosa anche nella partita per il progetto di inserimento occupazionale di “Garanzia Giovani”, che peraltro ha visto il comune di Gragnano come uno dei più attivi in Campania. Di sicuro, dunque, non si tratterebbe di una bocciatura sull’operato e se, a conferma delle malelingue, questa revoca avesse delle motivazioni meramente politiche, pardon elettorali, potrebbe invero trattarsi di un vero e proprio autogol, perché l’ingresso del Bernardo potrebbe ridurre una già delicata stabilità politica all’interno della maggioranza consiliare. Una situazione che se letta dall’esterno potrebbe sembrare molto meno drastica di quello che sembra: un esponente della stessa compagine politica, “Gragnano insieme”, che ne sostituisce un altro, farebbe in effetti presupporre ad un premeditato e condiviso cambio di poltrone. In realtà è tutt’altro che così, lo strappo è stato forte, anzi fortissimo e basta leggere le parole dello stesso De Rosa per capirlo: «Fino alle ore 10.30 di domenica 21 Giugno scorso Paolo Cimmino, nonostante i nostri quotidiani incontri presso la sede comunale, mai mi aveva fatto menzione della urgente necessità di una rivisitazione dell’assetto giuntale.
Appresa la sua volontà di revocarmi in favore di un altro membro della lista “Gragnano Insieme” di cui sono stato presentatore per la competizione elettorale amministrativa del 2014, sono scattati in me due moti: la delusione personale e al contempo l’orgoglio per aver messo al servizio della collettività una professionalità diversa dalla mia, di cui l’attuale amministrazione riconosce di non poter fare a meno. Detto ciò, i modi e i tempi della decisione li ritengo assolutamente errati ed inappropriati. Sembra che chi ha architettato tale incomprensibile rimpasto ad personam, pur avendo alle spalle una carriera politica ultraventennale, non abbia affatto preso in considerazione lo spartiacque del 26 Giugno 2015, data in cui la Corte di Appello di Napoli è chiamata ad esprimersi sull’ineleggibilità del Cimmino». Lo strappo, anche se negli ultimi giorni era nell’aria, ha lasciato perplessi molti cittadini, a cominciare, ovviamente, dagli stessi simpatizzanti di “Gragnano insieme” che, sull’omonimo gruppo fb, hanno scritto numerosi commenti di solidarietà indirizzati al De Rosa. A dire il vero girerebbe anche un’altra versione dei fatti, più formale e politicamente meno inciuciona: il mini rimpasto sarebbe motivato, in realtà, dalla necessità di inserire un nuovo e più forte tecnico, in attesa di una molto probabile sentenza di ineleggibilità del sindaco che spingerebbe Gragnano sull’orlo di una impasse di potere, la quale necessiterebbe della guida forte di uno staff di tecnici, guidati dal vicesindaco Vitale.
In ogni caso se il verdetto di ineleggibilità, sancito in primo grado, venisse confermato, alla rinnovata giunta resterebbero poco più di sei o sette mesi, al netto delle vacanze estive, prima del ritorno alle urne. In questo breve lasso di tempo il pur capace nuovo assessore ai lavori pubblici poco potrebbe fare, salvo l’uso di bacchette magiche. Questa seconda versione sembrerebbe più logica ma meno realistica, come lascia intendere lo stesso De Rosa: «Vista la necessità di ricorrere alle competenze della persona che poi mi ha sostituito, ho suggerito al Cimmino di creare ad hoc lo staff del sindaco tenuto conto che una sua eventuale decadenza non avrebbe inficiato l’organo dello Staff come nei fatti già avviene nel Comune di Salerno in cui, benché De Luca sia decaduto da Sindaco, i membri dello staff da lui nominato sono ancora pienamente operativi. Anche questa soluzione, però, mi è stata respinta. Chiedo a voi cittadini ed elettori: cosa avreste pensato al mio posto? I Gragnanesi hanno bisogno urgente della competenza tecnica del neoassessore o la cerchia ristretta dei politici ultraventennali che oggi guida l’amministrazione di Gragnano ha bisogno di liberarsi di Francesco De Rosa? Io ho la mia risposta, voi scegliete la vostra…». Altra questione che potrebbe aprirsi, infine, è quella che concerne il presunto conflitto di interessi che coinvolgerebbe il nuovo assessore Bernardo. La moglie del Bernardo è infatti G.G. ingegnere presso l’azienda edile Edil Gue.So., azienda attualmente in controversia con il comune di Gragnano per l’annosa questione inerente il progetto della villa comunale nell’area dell’ex scalo ferroviario, i cui lavori sono stati sospesi per problemi burocratici. Il comune di Gragnano è stato condannato in primo grado al pagamento di 135 mila euro in favore della Edil Gue.So. azienda in cui la G. G. non sarebbe una semplice impiegata, trattandosi infatti dell’azienda di famiglia. Non sarebbero da escludersi profili di conflitto d’interesse, considerando che si avrebbe un soggetto cotitolare di un’azienda edile in controversia giudiziale con lo stesso comune di cui il congiunto è assessore ai lavori pubblici, ma questa è un’altra storia…forse.
Carmine Iovine