La questione sarebbe inerente ad un presunto coinvolgimento dei due esponenti politici nei lavori per la nuova caserma dei carabinieri ipotizzando reati di turbativa d’asta e corruzione.
Usiamo il condizionale ed è deontologicamente corretto farlo: Pirone si è dichiarato da subito estraneo alla vicenda mentre l’onorevole Bossa avrebbe preferito restare in silenzio in attesa di conoscere meglio i fatti che la vedrebbero protagonista in negativo.
Anche perché forse non si è ancora compreso che vicende del genere danneggiano l’immagine di una città in cui a questo punto sono in tanti a chiedersi dove fossero finiti per anni gli stessi politici che oggi sembrerebbero pronti a “scagliare la prima pietra” contro colleghi di partito e amministratori. Appare quanto meno “curioso” che solo adesso si prenda atto di questioni nate tempo addietro e con alcuni membri del governo locale già in carica a vario titolo.
Riponendo massima fiducia nella magistratura e nella ferma convinzione che ogni individuo è innocente sino a sentenza definitiva contraria lascia perplessi anche il nuovo riferimento ad una presunta notifica di prosecuzione delle indagini ricevuta dall’ex presidente del consiglio comunale e attuale consigliere Rory Oliviero che ha , per l’ennesima volta, ribadito al contrario di non aver mai ricevuto alcun che.
La posta in gioco è troppo alta per lasciarsi andare a processi sommari e accuse non ampiamente documentate : gli ercolanesi si augurano che gli inquirenti facciano piena luce in tempi rapidi su una vicenda che non giova alla già martoriata immagine ercolanese.
Alfonso Maria Liguori