Boss a processo per estorsione: minacce alle vittime per farle ritrattare

poliziaIn data odierna personale della Polizia di Stato di Napoli ha eseguito un’Ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia a carico di Esposito Guglielmo[1], Strazzullo Giovanni [2] ed Esposito Rosa[3]. Gli indagati a vario titolo e ruolo, in esito ad attività di indagine, espletata dalla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile, devono rispondere di intralcio alla giustizia continuato ed aggravato ex art.7 l.203/’91.

Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, gli indagati verso la fine del mese febbraio scorso tenevano condotte dirette ad intralciare la giustizia e le indagini in corso nell’ambito di un procedimento pendente a carico di Caldarelli Raffaele, Esposito Luigi, Cangiano Mariano e Piccirillo Antonio tutti già raggiunti da ordinanza custodiale del 16 febbraio u.s. emessa dal GIP del Tribunale di Napoli per il reato di tentata estorsione aggravata ai sensi dell’art.7 l.203/’91, commesso ai danni dei titolari di un bar ubicato nel quartiere della “ Torretta” .

Nel dicembre 2014, infatti, il Piccirillo ed il Cangiano, avvalendosi delle condizioni di assoggettamento tipiche dell’associazione di cui all’art.416 bis, minacciavano i titolari del bar, intimandogli di versare mille euro durante le festività natalizie a titolo estorsivo.

Nel febbraio u.s., il Caldarelli Raffaele, esponente di spicco dell’omonimo clan egemone nel quartiere cittadino delle “Case Nuove “, già sottoposto alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale, come referente criminale camorristico, in concorso con Esposito Luigi, minacciava gli stessi commercianti richiedendo dapprima una tangente estorsiva di 70.000 Euro e poi la consegna del libretto di assegni, in luogo della predetta somma, da parte di uno dei due commercianti.

Piccirillo Antonio alias passerotto, Esposito Luigi e Cangiano Mariano, tutti con pregiudizi di polizia, sono elementi contigui all’organizzazione criminale operante al quartiere la Torretta ed il Piccirillo Antonio è il nipote del più noto Piccirillo Rosario alias o biond elemento apicale della predetta organizzazione attualmente detenuto.

Gli odierni arrestati, legati da vincoli di parentela con i quattro soggetti arrestati lo scorso 16 febbraio e tuttora detenuti, esercitavano pressioni, con minacce anche gravi ed in modo palesemente intimidatorio, sulle parti offese affinché modificassero le precedenti denunzie con dichiarazioni di favore presso i difensori dei propri familiari.
Il GIP ha applicato a Strazzullo Giovanni la custodia cautelare in carcere mentre per Esposito Guglielmo ed Esposito Rosa, incensurati, la misura degli arresti domiciliari.

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