“La Corte Costituzionale si è espressa sulle normative introdotte dall’ex presidente della Regione Stefano Caldoro, bocciando di fatto la nuova governance sui servizi idrici introdotta in Campania. Io, Sergio Puglia, Luigi di Maio, Roberto Fico ed altri parlamentari campani del M5S insieme ai cittadini, alle associazioni ambientaliste e ai comitati per l’acqua pubblica, firmammo il ricorso per opporci a Caldoro e oggi anche la Consulta ci dà ragione, dicendo che è illegittimo il governo regionale quando vuole sottrarre il potere dei sindaci sulla gestione del servizio idrico ed affidarlo alle lobby dell’acqua. Anche queste ultime, Gori compresa, dovranno arrendersi di fronte ai principi costituzionali”.
Lo afferma il deputato del Movimento Cinque Stelle Luigi Gallo dopo la sentenza della Corte Costituzionale secondo cui sono gli ATO, commissariati in Campania, e non l’ente regionale a dover decidere in merito all’acqua pubblica. La Consulta ha poi sancito che “per il servizio idrico integrato spetta alla competenza esclusiva dello Stato stabilire, sia le forme di gestione, sia le modalità di affidamento al soggetto gestore, sia il procedimento di determinazione della tariffa” e non alla Gori.
“Le scelte su tariffe e affidamento non possono essere definite esautorando la democrazia ed i sindaci dal loro potere decisionale – puntualizza Gallo -. Questa pronuncia permetterà ai primi cittadini di non firmare la convenzione con la Regione per aderire ai nuovi enti d’ambito EIATO. Tutto questo dà man forte ai consiglieri comunali M5S della provincia di Napoli, da mesi portatori di una battaglia che interessa tanto ai cittadini e poco ad alcune amministrazioni comunali che hanno già sottoscritto la convenzione”.