Ercolano, capitale italiana della cultura (?!)

Mav Ercolano

Ercolano capitale italiana della cultura, Ercolano roccaforte del turismo archeologico campano: titoli che fanno onore alla città ma che nel contempo darebbero spunto alla scrittura di un “romanzo”. Innanzitutto occorre una volta e per tutte chiarire cosa si intenda per “cultura”: non può l’accezione più completa del termine tagliare completamente fuori intere fasce della comunità come spesso accaduto in passato altrimenti si rischia di dividere il paese in ricchi e poveri, potenti e deboli.

Non è retorica, purtroppo è realtà. Si dovrebbe innanzitutto procedere alla bonifica delle troppe disfunzioni logistiche che penalizzano i residenti, affrontare concretamente la questione della locale sede Asl, rilanciare il centro storico e soprattutto ridare dignità e vivibilità al dedalo di vicoli di Pugliano da sempre abbandonati a se stessi. Parlare di capitale della cultura quando si continua vergognosamente (è sotto gli occhi di tutti) a orinare nei corridoi esterni del Mav (Museo Archeologico Virtuale) o peggio è forse fuori luogo.

Non si discutono le origini storiche della città e il livello del sito archeologico ercolanese: ma insieme alla giusta pubblicizzazione dei patrimoni indigeni dovrebbe di pari passo essere tutelata anche la dignità e la vivibilità del popolo ercolanese, cosa che ad oggi palesemente non è mai stata nelle intenzioni di chi ha governato la città. Ricordiamo l’appello al rispetto dell’alfabetizzazione rivolto dalla rappresentante di Sel Angela Calvanico durante un incontro pubblico, la grinta professionale e l’attenzione per il sociale della toga del Pd Loredana Gargiulo in relazione alla penosa questione del ponte di via Semmola e ancora la profonda sensibilità del camice bianco e consigliere del Pd Colomba Formisano per i più deboli. Con il buonajutismo le cose potrebbero cambiare: ci si augura che il primo cittadino Ciro Buonajuto sappia conciliare i due aspetti della questione tutelando da un lato la tradizione culturale della città e dall’altro offrendo realmente occasione di sviluppo a quanti per decenni, forse nell’interesse di qualche cattivo amministratore, hanno vegetato nell’innocente inconsapevolezza delle proprie potenzialità e di quelle della realtà in cui vivevano.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.