Imprenditori legati al clan camorristico dei Casalesi: sequestrati beni per 53 milioni di euro. L’operazione è stata effettuata questa mattina dal Ros dei carabinieri e dal Gico della guardia di finanza che hanno eseguito due diversi provvedimenti di sequestro preventivo emessi dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea. I destinatari dei decreti sono Antonio Piccolo e Claudio Schiavone, già colpiti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione di stampo camorristico.
Il gip ha ripercorso la storia criminale dei due imprenditori, ritenuti affiliati ai Casalesi e precisamente alle famiglie Schiavone e Zagaria, ha richiamato gli elementi indiziari contenuti nelle ordinanze di custodia cautelare in carcere ed ha quindi disposto il sequestro di beni immobili e società a loro riconducibili ma intestati a vari componenti delle famiglie.
Secondo le autorità nel corso del tempo Piccolo e Schiavone hanno accumulato un rilevante patrimonio. A Piccolo sono stati sequestrati: 2 ville; 14 appartamenti; 4 appezzamenti di terreno; 1 locale adibito ad ufficio; 2 box; 3 società (“Coigas srl”, “Agm Costruzioni spa” in liquidazione; “Cogepi srl”) operanti nel settore edilizio e relativi beni strumentali. Il tutto per un valore di circa 8 milioni di euro. A Schiavone sono stati sequestrati: 88 immobili; 2 società di capitali; 1 impresa individuale; 3 quote societarie; 2 autovetture; 1 motociclo. Il valore dei beni sequestrati a Schiavone ammonta a circa 45 milioni di euro.