Scafati, “Più doni meno rifiuti”: la proposta di Sim

acsePiù doni meno rifiuti” prevede che i soggetti interessati della grande e media distribuzione organizzata presentino al Comune la richiesta di adesione al protocollo d’intesa impegnandosi al rispetto dei principi. Una volta inseriti nel circuito di raccolta gli esercizi commerciali cedono gratuitamente, nel giorno prefissato, i prodotti alimentari non commercializzabili alle strutture accreditate da Banco Alimentare. Due volte all’anno  gli aderenti inviano i dati ad ACSE, la quale accorda al soggetto uno sconto tariffario sulla parte variabile della tariffa dei rifiuti proporzionale alla quantità di “prodotti” donati.

SOSTENIBILITA’ E SUSSIDIARIETA’- “Più doni meno rifiuti” è un progetto centrato su criteri di sostenibilità (sociale, economica e ambientale), di solidarietà e sussidiarietà. Esso si attiva attraverso la formula dell’incentivo fiscale riconosciuto alle attività commerciali aderenti. Tutti i prodotti alimentari in donazione, nei mesi scorsi come nel futuro, sono perfettamente salubri e commestibili e controllati dagli enti preposti.

Un’iniziativa particolarmente diffusa nel Food è la devoluzione delle eccedenze alimentari, prodotti ancora commestibili ma non più vendibili perché prossimi alla scadenza o con packaging difettoso. Si tratta di progetti sostenibili sia da un punto di vista sociale, in quanto permettono di donare pasti a persone in difficoltà, che da un punto di vista ambientale, in quanto riducono complessivamente gli sprechi e la produzione dei rifiuti.

Oltre a un contenuto etico questa iniziativa ha anche un carattere economico perché tale attività genera un risparmio di costi per lo smaltimento dei rifiuti. Il 100% delle aziende del Food è attiva in quest’area; il 54% di queste effettua attività di riutilizzo degli alimenti in più della metà di tutti i punti vendita. Le eccedenze alimentari sono un fatto insito nell’attività delle aziende della grande distribuzione, che vuole garantire ai propri clienti le medesime opportunità di acquisto al mattino come alla sera e in qualsiasi momento della settimana.

La formazione di eccedenze alimentari è in primo luogo un problema etico, ma anche economico in quanto rappresenta un costo per il sistema; alla luce di queste considerazioni Federdistribuzione si è da tempo mossa per favorire partnership tra le proprie aziende associate e le parti interessate. Un esempio virtuoso di collaborazione è il Protocollo di Parma, siglato nel 2010 tra Federdistribuzione, Fondazione Banco Alimentare e Comune di Parma (Comune a 5 Stelle).

Le aziende associate alla Federazione hanno dato la loro disponibilità affinché i prodotti alimentari in eccedenza nei punti vendita venissero ridistribuiti presso onlus, comunità e mense che lavorassero a favore di popolazioni bisognose di aiuto. Tutte le aziende associate operanti sul territorio di Parma hanno partecipato all’iniziativa: sono stati coinvolti 10 punti vendita, 12 onlus selezionate dal Banco Alimentare e i risultati ottenuti sono stati soddisfacenti. L’accordo prevede anche una riduzione della tassa sui rifiuti per le aziende che si impegnano a minimizzare le eccedenze e a dar loro una seconda vita tramite reimpiego. Questo accorgimento incentiva ulterioremente i punti vendita a mettere in atto collaborazioni di questo tipo e contribuisce a diminuire il costo complessivo dello smaltimento, premiando quelle aziende che producono un vantaggio per la comunità.

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