Sequestro per un broker della droga del clan Giuliano

poliziaA seguito di una complessa attività di indagine patrimoniale, tesa all’aggressione dei patrimoni di mafia, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro beni emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale di Napoli- Sezione Misure di Prevenzione.

Gli agenti della Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniale della Divisione Anticrimine, infatti, hanno eseguito il provvedimento nei confronti di Vincenzo Attanasio, nato a Napoli il 5.12.1966.

L’uomo, di elevata pericolosità sociale, è gravato da plurimi precedenti penali per associazione per delinquere di tipo mafioso, violazione della normativa in materia di sostanze stupefacenti, violazione continuata del T.U. in materia di leggi doganali, ricettazione, falsità materiale e violazione della normativa in materia di sorveglianza speciale della p.s., nonché gravato da pregiudizi di polizia per violazione della normativa in materia di sorveglianza speciale della p.s. e violazione art. 340 C.P.

Attanasio è in atto detenuto, in quanto condannato in data 29 settembre 2011 dalla Corte di Appello di Napoli (con sentenza divenuta irrevocabile per Cassazione il 18 febbraio 2013), alla severa pena detentiva di anni 13 e mesi 4 di reclusione, emessa per partecipazione ad associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, con l’aggravante p. e p. dall’art. 7 L. nr. 203/1991.
La sentenza di condanna veniva emessa all’esito del procedimento giudiziario Allagrante Giovanni + 114, istruito dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli a carico di capi ed affiliati alla storica organizzazione camorristica denominata “clan Giuliano”, operante nel territorio del centro storico della città di Napoli, associazione armata promossa e diretta dai fratelli Giuliano e finalizzata alla commissione di una pluralità di delitti di importazione, trasporto, illecita detenzione, distribuzione e messa in vendita di sostanze stupefacenti di tipo cocaina, eroina, hashish e marijuana.

In particolare, ad Attanasio era stata contestata l’attività di distribuzione della droga (eroina e cocaina) tra i venditori e di successiva riscossione degli incassi derivanti dalle vendite.

Il citato decreto giudiziario, emesso in accoglimento di articolata proposta del Questore di Napoli, formulata a seguito di complessa ed articolata attività investigativa svolta dai poliziotti della Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali, ha disposto il sequestro di un ingente patrimonio immobiliare nella disponibilità dell’Attanasio ed intestato formalmente ai suoi familiari, disponibilità di beni riconducile all’attività illecita di Attanasio.

Nello specifico, sono stati posti sotto sequestro i seguenti beni, tutti ubicati nel pieno centro storico di Napoli, zona Forcella:
· Nr. tre appartamenti ubicati in vico dei Carbonari a Forcella.
· Un appartamento ubicato in via Tribunali.
· Un appartamento ubicato in via Sant’Arcangelo a Baiano.
· Un locale ad uso abitazione ubicato in vico dei Carbonari.

Il valore del patrimonio complessivamente posto sotto sequestro ammonta a circa 800mila euro.

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