Al San Giorgio Teatro festival arriva in prima assoluta l’ultimo lavoro di Roberto Capasso, protagoinista e regista di “Pacchiello, venditore di taralli caldi caldi e di guai neri neri” copione scritto da Pasquale Ferro.
Lo spettacolo è un monologo che parte dalla favola per arrivare alla cruda realtà di una storia di usura e di ordinaria, ma non troppo, violenza, una violenza fisica ma anche psicologica, che il protagonista, Pacchiello, vive e
rivive attraverso il ricordo di una vita distrutta e distruttiva, tra i suoni neomelodici evocativi di una Napoli contemporanea che porta sulle spalle una tradizione pesante da sostenere, come quella della festa dei Gigli che fa da sfondo alle vicende raccontate.
Pacchiello è un untore, e l’usura è un sistema, un mezzo necessario per
“contagiare” le vittime debitrici. Un desiderio assoluto di condivisione della lordura della propria esistenza. Un uomo dimenticato dalla coscienza, ossessionato dal potere, vive i ricordi che gli passano accanto veloci come un treno, fino ad investirlo.
Un Riccardo III “neomelodico” trasportato in una Napoli ubriaca e senza pudore.