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Via allo smantellamento del campo rom di via Ferraris

inizia lo smantellamento del campo rom a via galileo   ferraris 9In mattinata nel quartiere napoletano di San Pietro a Patierno i residenti sono scesi in strada bloccando il traffico per dire “no” alla realizzazione di un campo rom nella loro zona mentre da pochi minuti è iniziato lo smantellamento del campo rom di via Galileo Ferraris.

“Siamo contrari alla creazione di un campo rom nella nostra zona, vogliamo più tutele ed interventi volti a migliorare le nostre condizioni e siamo contro l’idea di ospitare questa struttura. Manifestermo sempre più forte il nostro dissenso fin quando non saranno presi provvedimenti”. Questa la denuncia dei manifestanti.

“E’ in fase di smantellamento il Campo Rom abusivo e in condizioni igienico sanitarie precarie a Via Galileo Ferraris, si tratta di una vera e propria bomba sanitaria e ambientale. Ad opera della Polizia Municipale – raccontano il consigliere regionale di Davvero Verdi Francesco Emilio Borrelli e Gianni Simioli della radiazza – stanno avvenendo i primi abbattimenti delle “case” e baracche non in regola.

L’area è sottoposta a sequestro giudiziario. I circa 150 nuclei familiari presenti dovrebbero essere spostati nei prossimi giorni in una scuola di Soccavo chiusa per il pericolo amianto.

Ci domandiamo se il pericolo è stato superato o se si ritiene che i Rom a differenza degli altri cittadini possono vivere in condizioni ambientali rischiose e precarie. A quel punto non avrebbe senso spostarli.

“A febbraio scorso un’area di 30mila metri quadrati in via Galileo Ferraris, strada trasformata da tempo in uno sversatoio e ridotta in condizioni pessime, era già stata sequestrata dalla polizia municipale. Un gruppo di Rom aveva occupato la zona era adibita a discarica di rifiuti speciali. Qui avevano realizzato oltre cento abitazioni di legno e una decina in mattoni, usati come locali ricreativi e di spaccio alimentare.

Sempre nel febbraio scorso una piccola alunna di etnia rom era stata infatti ricoverata d’urgenza al Santobono prima ed al Cotugno poi, in seguito – continuano Borrelli dei Verdi e Simioli – a forti dolori addominali, nausea, vomito, diarrea, febbre e dolori addominali.

La piccola era affetta da epatite A. La convivenza con questo popolo diventa ogni giorno più difficile sopratutto perchè queste persone vengono facilmente “assoldate” dalla criminalità locale. In ogni caso i Campi Rom come li abbiamo conosciuti negli ultimi anni non possono più esistere. Non può essere consentito a famiglie, anziani e bambini di vivere nel degrado, nella sporcizia e in condizioni insostenibili e pericolose per la salute pubblica”.

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