Di seguito il post pubblicato sulla pagina Facebook del sindaco di Nocera Inferiore Manlio Torquato che si sfoga e sbotta contro il suo concittadini, quelli incivili che raddoppiano il già tanto lavoro da fare, ma non solo…
“Trincea d’estate.
Quella di questa estate è una trincea. A 40 gradi. A combattere con gente di merda che lascia cani in valige o materassi e frigoriferi sui marciapiedi. E poi giù pure a lamentarsi per il costo della tariffa dei rifiuti (che pure abbiamo abbassato di un po’), ma che per alcuni non sarebbe mai abbastanza.
È un’estate in trincea, tra segnalazioni e telefonate 12h su 24 per segnalare disservizi vari e non si finisce fino a tarda sera quando l’imbecille di turno o il locale che non paga neppure l’occupazione di suolo pubblico coi suoi tavolini,
spara la musica che non dovrebbe mettere, e poi protesta pure sui giornali se lo sanzioniamo (cosa che, giuro, faremo duramente, perché la città è di tutti e non solo sua). È in trincea perché chi doveva programmare il piano ferie dei dipendenti di Multiservizi (che non è il sindaco), lo ha fatto a testa di cane concentrandole su 2 mesi anziché su più tempo, lasciandoci con un po’di
personale in meno e tante rogne in più. È in trincea perché quattro sfessati di esercizi commerciali lasciano i cartoni su strada fuori orario e la signora col vestitino elegante butta la spazzatura alle 10 del mattino perché “sindaco scusate ma in casa con sto caldo puzza…” e a me verrebbe voglia di non trattarla da signora. È una trincea perché i vigili addetti alla repressione degli sversamenti non reprimono ma amorevolmente avvisano col sorriso e così a far la faccia feroce col comandante ci son rimasto solo io mezz’ora stamattina.
È la trincea dove insieme al povero Carlo Bianco e a Peppe Tortora, con Pino Alfano che continua generosamente a segnalarmi da radio marciapiede quello che non va, la temperatura ci sale più dei 40 gradi esterni, ai cosiddetti, e come i giapponesi, tuttavia resistiamo, perché ci hanno eletto per questo, con certa gente che anziché alla visita medica che marcano perche’ il lavoro e’ troppo duro e la loro salute troppo cagionevole, verrebbe voglia di chiuderli dentro a vita. Resistiamo, pure se non tutte le colpe sono nostre anzi perché comunque lo sono, nella buona e nella cattiva sorte, manco fosse un vincolo da matrimonio, e facciamo quello che possiamo e chiediamo scusa. Ma una città non cambierà mai in meglio se qualcuno la riduce una fogna perché forse a casa loro si usa così. Tanto il caldo passa, ma gli imbecilli purtroppo restano in città”.