A lanciare l’allarme, come riferisce l’edizione online del quotidiano Kathimerini, è l’Associazione delle imprese alimentari elleniche (Seet) secondo la quale le prime vittime di questa scarsità di cibi saranno gli hotel e il turismo in generale, in quanto la maggior parte delle unità alberghiere non dispone delle infrastrutture necessarie per immagazzinare grandi quantità di alimentari.
Secondo quanto pubblicato infatti, ad agosto sul mercato greco potrebbero registrarsi penurie di generi alimentari se le domande per facilitare le importazioni continueranno ad essere elaborate con l’attuale lentezza. Secondo la Seet, sino a ieri è stato approvato soltanto il 7% delle richieste di accordi di pagamento per quanto riguarda le importazioni di alimenti.
Tali richieste sono state presentate dagli importatori attraverso le loro banche a uno speciale comitato istituito presso il Ministero delle Finanze dopo che lo scorso 29 giugno il governo ha introdotto il controllo sui capitali negli istituti di credito ellenici limitando di fatto le transazioni bancarie con l’estero.
La Seet sottolinea che il 7% delle richieste che sono state soddisfatte corrisponde ad appena il 10,5% del valore di tutte le domande presentate per le importazioni di generi alimentari e sostiene che il problema non è dovuto solo alle lente procedure burocratiche del comitato e delle banche, ma anche alla mancanza di flusso di cassa tra le imprese importatrici.
A questo proposito Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, consiglia agli italiani che hanno scelto per agosto come meta turistica la Grecia, di fare un po ‘di shopping alimentare per evitare il rischio di non trovare le scorte di cibi, in particolare acqua, anche perchè si prevede una impennata dei prezzi di cibo e bevande.