Credere nel messaggio socio-politico di un sindaco vuol dire calarsi concretamente nell’ottica di rinnovamento e di evoluzione paventata dallo stesso. E’ quanto accade a Ercolano dove un giovane imprenditore ha tempo addietro creato nella propria attività un mercatino di libri usati con l’obiettivo di devolvere in beneficenza il ricavato. Parliamo del commerciante Angelo Russolillo, già noto in città per la sua “politica da bar” (dopo le ore 20 regala ai bisognosi i prodotti freschi invenduti come le brioches), e che oggi ha valicato i limiti dell’ideologia “su carta” concretizzando un messaggio sociale che fa onore alla città di Ercolano.
In linea con i principi che hanno da sempre alimentato l’operato del sindaco Ciro Buonajuto, l’ercolanese doc, malgrado il periodo di forte recessione in atto in Italia ha avuto il coraggio di investire in modo positivo all’interno di un territorio in cui sono molti a credere di nuovo. Una persona normale, un cittadino per bene che non ha abbandonato la sua Ercolano per cercare fortuna altrove ma al contrario ne ha evidenziato di fatto potenzialità e spessore civile a tutto beneficio dell’immagine comunitaria.
“Questi esempi sono significativi – ha precisato la toga del Pd Loredana Gargiulo – perché evidenziano la grinta, la buona fede e l’onestà di chi non si è mai arreso al fatalismo rinunciatario credendo nella meritocrazia e nel positivo risultato figlio di un serio impegno lavorativo. Al di la dei numeri, delle sigle politiche o delle simpatie personali Ercolano necessita di quella lealtà sociale che per troppi anni è stata negata a chi mai si è arreso agli eventi avversi che progressivamente hanno indebolito questa terra vulcanica.
Siamo certi che il nostro sindaco Ciro Buonajuto saprà mantenere la rotta tracciata in campagna elettorale corrispondente ad un sicuro approdo nell’atollo vesuviano nostrano circondato, finalmente, da un mare di meritocrazia e vivere civile. Il tutto nel rispetto del diritto alla qualità d’esistenza di chi anima la città e delle generazioni future”.
Alfonso Maria Liguori