Riceviamo e Pubblichiamo. Portici, FIVRA: “lana vetro non cancerogena”

IGV newsIn riferimento all’articolo Portici: edilizia residenziale pubblica, iniziata la bonifica in via Dalbono (pubblicato il 23 luglio), l’associazione italiana dei principali produttori di lana di vetro e lana di roccia F.I.V.R.A.  intende fornire alcune delucidazioni sulla lana di vetro, citata fra i materiali che rappresentano “un rischio molto elevato per la sicurezza delle persone che abitano nelle vicinanze”.
Il 25 marzo 2015 la Conferenza Stato/Regioni, su indicazione del Ministero della Salute, ha approvato il documento “Le Fibre Artificiali Vetrose (FAV) – Linee guida per l’applicazione della normativa inerente ai rischi di esposizioni e le misure di prevenzione per la tutela della salute”.

Il documento è una raccolta delle disposizioni vigenti in merito alle FAV. Questa grande famiglia contempla diverse sottofamiglie, la principale delle quali sono le lane minerali (di cui fanno parte lana di vetro e lana di roccia).
Le Linee Guida confermano, anche per il territorio italiano, la validità delle numerose ricerche internazionali, che hanno portato ad una duplice classificazione, a opera della IARC (International Agency for Reseach on Cancer, afferente all’Organizzazione Mondiale della Sanità) e dell’Unione Europea.

Queste classificazioni si basano sui dati di migliaia di pubblicazioni scientifiche, il cui esito viene costantemente aggiornato (ad esempio l’Unione Europea, dal 2009 ad oggi ha aggiornato la propria classificazione 6 volte, per tener conto del progredire delle conoscenze scientifiche e tecnologiche). I dati raccolti sono epidemiologici, ovvero studiano la distribuzione e la frequenza delle malattie ed eventi di rilevanza sanitaria nella popolazione.
Proprio grazie alla disponibilità di nuovi dati, già nel 2002 la IARC ha riclassificato le lane minerali come “non classificabili come cancerogeno per gli esseri umani” (al pari del the).

L’Unione Europea mantiene invece una classificazione più cautelativa, ma anch’essa riconosce che le lane minerali sono assolutamente sicure se conformi alla “Nota Q” (ovvero bio-solubili, come quelle prodotte dai soci FIVRA) o alla “Nota R” (ovvero avanti diametro medio ponderale superiore a 6 micron). Ha inoltre riconosciuto che tutte le FAV (dunque anche le lane minerali) non sono irritanti se non, come per molti altri prodotti, per sfregamento meccanico.

Maggiori informazioni sono disponibili su http://www.fivra.it/it/approfondimenti/13_fibre-artificiali-vetrose-linee-guida-del-ministero-della-salute.
Un’ulteriore conferma della non pericolosità delle lane minerali deriva dalla normativa in materia di smaltimento dei rifiuti costituiti da lane minerali che, sempre e comunque, possono essere depositati in celle realizzate con gli stessi criteri adottati per le discariche dei rifiuti inerti.

 

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