Ancora una volta ribadiamo la posizione ufficiale del PD, assunta con un voto chiaro ed inequivocabile dell’organismo dirigente cittadino prima che lo stesso fosse commissariato, di assoluta contrarieta’ ad operazioni “spezzatino” dei complessi immobiliari termali.
In questo quadro e’ necessario ribadire che il processo di privatizzazione per essere serio e credibile non puo’ non assumere il patrimonio sorgentizio e tutto quello immobiliare in maniera unitaria, anche per scongiurare qualsiasi tentativo speculativo in una citta’ gia’ ampiamente saccheggiata da “falsi imprenditori”.
Il richiamo al ruolo di Invitalia non puo’ essere evocato come panacea di tutti i problemi connessi alla complicata procedura di fallimento che ha investito la societa’ Nuova Terme. Infatti la societa’ del Ministero dell’economia dovra’ attuare un indirizzo che non puo’ non venire dal Consiglio Comunale ed in tal senso occorre da subito confrontarsi con tutte le forze politiche, sindacali ed imprenditoriali per definire, alla luce del sole, i contenuti della nuova mission produttiva su cui incardinare il bando internazionale di privatizzazione.
Non c’e’ tempo da perdere, anche perche’ nessuno, meno che mai il Sindaco, ha rappresentato il rischio che dopo la societa’ nuove Terme anche la Sint possa fallire a seguito della sua consistente esposizione debitoria, con la conseguenza della possibile vendita all’asta del proprio patrimonio immobiliare.
Guardiamo con favore alla riapertura della mescita delle acque ma al contempo esprimiamo un forte rammarico per la sorte dei lavoratori di Terme non più dieci giorni orsono licenziati. Sarebbe stata un’occasione ghiotta per i tanti lavoratori delle terme che, grazie ai vaucher lavoro, avrebbero potuto mettere a disposizione della città la loro competenza e professionalità , rientrando con una prospettiva lavorativa concreta ed immediata. .
E’ venuto il momento, nell’esclusivo interesse della citta’ e dei lavoratori termali, di costruire una discussione seria, senza furbizie e scivolate demagogiche, all’altezza della sfida che abbiamo davanti.