Il Consiglio Comunale ha iniziato, con la relazione dell’assessore Palma e un intervento politico del Sindaco de Magistris, il confronto sulla manovra di Bilancio 2015, dopo aver respinto una questione pregiudiziale delle opposizioni. La Conferenza dei Capigruppo, riunitasi dopo il Consiglio, ha stabilito le date del 5 e del 6 agosto per la prosecuzione del dibattito e le votazioni. La seduta già convocata per domani, 31 luglio, è stata quindi differita al 5 agosto.
Il Consiglio comunale, presieduto da Raimondo Pasquino, si è riunito oggi in via Verdi, presenti 38 consiglieri.
Nell’ora che ha preceduto l’appello iniziale, si è svolto il question time, con interrogazioni dei consiglieri Marco Nonno sulla Riqualificazione del Parco Falcone-Borsellino, con risposta in Aula del Vice Sindaco e Assessore all’Ambiente Del Giudice, e sul degrado del Maschio Angioino, con risposta dell’assessore all’Urbanistica Piscopo; Vincenzo Moretto, sull’inefficienza della macchina comunale, con risposta dell’assessora Pace, dei consiglieri David Lebro e Maria Lorenzi sul Progetto Museo di Napoli – Raccolta Bonelli, con risposta in Aula dell’assessore alla Cultura Daniele.
In apertura, prima degli interventi su argomenti urgenti, il presidente Pasquino ha dato lettura all’Aula di una lettera con la quale il consigliere Vincenzo Gallotto (già IDV, attualmente Gruppo Misto) comunica la propria uscita dalla maggioranza che sostiene l’amministrazione comunale.
Per gli interventi urgenti (ex articolo 37 del regolamento) sono intervenuti i consiglieri: Nonno (Fratelli d’Italia) sul degrado costituito dalla presenza di senza fissa dimora sui giardini del Maschio Angioino e sulla lentezza del restauro della Colonna Spezzata di Via Partenope; Moretto (Fratelli d’Italia) sul degrado dei cimiteri cittadini, in particolare del cimitero monumentale, e sulla necessità che la commissione d’indagine sulle partecipate, costituita per volontà del Consiglio, sia messa in condizioni di funzionare; Russo (Gruppo Misto) sulla mancata risposta all’interrogazione presentata il 16 giugno scorso su diversi quesiti riguardanti il patrimonio, con invito a produrre le risposte richieste.
Terminati gli interventi ai sensi dell’art. 37, il consigliere Nonno ha illustrato la pregiudiziale a sua firma, che evidenzia il mancato rispetto delle previsioni del Testo Unico degli Enti Locali e del Regolamento di contabilità del Comune sui tempi a disposizione dei consiglieri per l’esame dei documenti. Dopo l’espressione del parere contrario da parte dell’Assessore Palma, è intervenuto il Segretario generale per chiarire il rispetto formale dei tempi previsti dalle norme.
Sono poi intervenuti i consiglieri: Moretto, per concordare con le osservazioni contenute nella pregiudiziale ed evidenziare la difficoltà dei consiglieri ad approfondire in tempi troppo ristretti i contenuti delle delibere in esame e i pareri del Collegio dei Revisori dei Conti; Crocetta, per ricordare che i tempi ai quali si fa riferimento nella pregiudiziale non hanno né carattere perentorio né dilatorio ma fanno riferimento solo ad una valutazione di congruità che, a suo parere, essendo meramente soggettiva, renderebbe irricevibile la pregiudiziale; Rinaldi, sul carattere effettivamente soggettivo della congruità dei tempi, che non può però non tenere conto della mole documentale da esaminare; Capasso, con la richiesta di rispettare le decisioni assunte in Conferenza dei Capigruppo alla quale era stata rimessa la decisione sulle sedute necessarie per l’esame della manovra. L’Aula ha quindi respinto a maggioranza la questione pregiudiziale.
L’Assessore Palma, a questo punto, ha svolto la relazione generale illustrativa della manovra di bilancio di previsione, preannunciando ulteriori approfondimenti, richiesti anche dal consigliere Moretto, sulle delibere di accompagnamento nel corso delle prossime sedute.
Palma ha premesso che sul 2015 ci sono ricadute delle importanti riforme intervenute nel campo delle finanze comunali: innanzitutto il Piano di Riequilibrio Pluriennale del Comune, poi la Legge Finanziaria 2014 che obbliga al consolidamento, cioè alla costituzione di fondi per ripianare le perdite della società partecipate, infine il decreto legislativo 118/2011, ora trasfuso nel decreto 126/2014 (entrato in vigore dal 1° gennaio 2015) che impone l’armonizzazione dei bilanci con quelli degli altri Paesi europei e il criterio della competenza potenziata per il quale non si può programmare nessun intervento che non abbia certezza nella copertura della spesa.
Il contesto nel quale è stato elaborato questo schema di bilancio, inoltre, è quello che ha visto una ulteriore riduzione dei trasferimenti statali (complessivamente, dal 2011, il Comune di Napoli ha perso 183 milioni). In ogni caso, ha continuato l’assessore, il Comune arriva al bilancio di previsione 2015 avendo corretto tutte le patologie che avevano portato al disavanzo di 850 milioni accertato quando è stato elaborato il Piano Pluriennale di Riequilibrio. Sono state infatti ridotte le spese per il personale, è stato raggiunto l’equilibrio di parte corrente, sono stati ridotti progressivamente i debiti fuori bilancio, sono state ridotte le spese per servizi, sono stati ricostituiti i fondi vincolati, infine, è stata portata ad una percentuale di quasi il 30% (dal 22%) la copertura dei servizi a domanda individuale. Importanti sono stati anche gli interventi volti a evitare gli sprechi, e tra questi, particolarmente significativo quello sulla refezione scolastica.
Ad oggi, il disavanzo da riequilibrio, da riassorbire in 10 anni, è di 205 milioni (in partenza, al momento del varo del Piano di Riequilibrio, si trattava di 850 milioni). A questo disavanzo, va aggiunto un ulteriore disavanzo derivante dall’operazione straordinaria di riaccertamento dei residui, imposto dal decreto 118 sull’armonizzazione, che dovrà essere ripianato in 30 anni. Se andrà a buon fine un emendamento elaborato in sede ANCI, anche il disavanzo da riequilibrio potrà essere ripianato in 30 anni. In questo caso, potrebbe essere conveniente uscire anticipatamente dal Piano di Riequilibrio, evitando così i forti vincoli che questo pone al Comune come l’applicazione delle aliquote massime nelle leve fiscali e l’impossibilità di investire sullo sviluppo stipulando mutui. Elemento di risanamento del bilancio comunale è anche il Piano sulle partecipate che, con il completamento della Napoli Holding, nella quale entrerà anche Asìa, vedrà una complessiva razionalizzazione del sistema e un risparmio di spesa con la salvaguardia dei posti di lavoro, essendo riuscito, il Comune di Napoli, ad anticipare la imminente riforma delle partecipate conseguendo importanti risparmi . Ultimo elemento di novità esposto dall’assessore Palma è quello del progetto di una agenzia di riscossione del Comune che subentrerà alla Equitalia, in scadenza come concessionario, e che consentirà, nella visione strategica di una sempre maggiore autonomia delle finanze comunali, maggiori entrate tributarie. Comunque, ha aggiunto, per la prima volta nel bilancio ci sono circa 35 milioni (stima prudenziale) derivanti dalla lotta all’evasione.
L’assessore ha quindi riassunto le politiche tariffarie e tributarie contenute nelle delibere di accompagnamento al Bilancio, soffermandosi sulle principali novità introdotte: per l’IMU, sottolineata l’importanza dell’azione del Comune per arrivare ad un nuovo Accordo Territoriale, la previsione di riduzioni per chi, sia riguardo ad abitazioni (meno 15%) che a locali commerciali (meno 20%), aderisce a canoni concordati e con una aliquota del 6,6 per mille se si tratta di giovani coppie; per la TASI (la cui aliquota resta al 3,3 per 1000) è stata recepita la normativa nazionale per i “beni merce” (cioè per gli immobili invenduti) con una aliquota fissata al 2,5 per 1000; per TARI, con l’ulteriore diminuzione del costo del servizio svolto da Asia, nel 2015 si avrà una generale riduzione della tariffa di circa il 2%, mentre per le categorie che erano state particolarmente penalizzate dalla prima applicazione della TARI (ristoranti, alberghi, ortofrutta, fiorai, biblioteche ecc.), ci saranno riduzioni dal 10 al 15%, mentre per le associazioni senza scopo di lucro che presentano progetti la riduzione potrebbe essere fino al 50%. Una ulteriore novità, annunciata dall’assessore, è quella dell’introduzione di un “canone forfettario non ricognitorio” per il quale i grandi fornitori e le società che occupano suolo pubblico per i loro cantieri (ad esempio per i sottoservizi) dovranno corrispondere un canone al Comune che, secondo lo studio fatto, potrebbe a regime ricavare 10 milioni all’anno.
Altri elementi che testimoniano l’azione di risanamento, ha concluso l’assessore Palma, sono i pagamenti ai creditori a sessanta giorni e la folta partecipazione con centinaia di partecipanti alle gare bandite dal Centro Unico Acquisti e Gare, anche per le partecipate. L’assessore ha poi elencato i settori nrei quali il bilancio prevede investimenti maggiori (pronto intervento stradale e fondi per edilizia monumentale, cinque milioni alla cultura e turismo, nessun taglio al welfare, 750 milioni di nuovi interventi con cantieri a partire da settembre per infrastrutture, ambiente, welfare e strutture scolastiche).
Terminata la relazione dell’Assessore, il Presidente Pasquino ha posto in votazione la proposta di differire ad altra seduta – la cui data sarà fissata dalla Conferenza dei capigruppo fissata alla fine della seduta odierna, quella già convocata per il 31 luglio, proposta approvata all’unanimità.
Prima di concludere i lavori, il presidente ha posto in votazione la delibera di iniziativa consiliare, a firma dei consiglieri Grimaldi, Parisi, Vasquez ed altri, per l’intitolazione al senatore Francesco De Martino di uno slargo in Via Aniello Falcone, proposta approvata all’unanimità.
Prima dello scioglimento della seduta, è intervenuto il Sindaco de Magistris che ha ricordato le grandi difficoltà che sono state affrontate per arrivare all’adozione di un bilancio positivo nonostante il disegno completamente avverso da parte del Governo nazionale che, con i suoi tagli, ha messo piombo sulle ali dell’amministrazione e della città. Si è però fatto in modo che questa discriminazione politica non pesasse sulla città e in particolare sui cittadini meno abbienti, e così, anche se non è stato facile, è stata scritta un’importante pagina con l’assunzione delle maestre, nonostante lo stato di predissesto, la riduzione delle tasse, la prossima fuoriuscita dal piano di riequilibrio. E ancora, è stata pubblicizzata l’acqua, rafforzato il pubblico in ogni settore, dai rifiuti, ai trasporti.
Ha definito inaccettabile, ed “un contentino” l’inserimento nella cabina di regia, la modifica approvata ieri al Decreto su Bagnoli, una violazione della sovranità popolare che porta all’esproprio del Comune a vantaggio di poteri privati. Non si può nascondere, ha concluso, che c’è una scelta politica nazionale di discriminazione di Napoli, e l’alternativa al governo Renzi, al quale opponiamo trasparenza e mani pulite, si vedrà con la lotta che metteremo in campo contro sblocca Italia, uscendo dalle stanche liturgie con i partiti e avendo come interlocutori i cittadini.