Faito doc, la rassegna sul cine-documentario si ripete

faito docQuattro giorni per 96 ore di cultura e  creatività nel segno dell’ebbrezza.
Taglio del nastro martedì 4 agosto per il Faito Doc, il festival internazionale del cinema Documentario.
Sarà la Reggia di Quisisana nel Comune di Castellammare ad ospitare la serata iniziale del Festival che dal 5 all’ 8 Agosto si sposterà sulla montagna del Faito. Un appuntamento da non perdere per gli appassionati di cinema e non solo . Tra lungometraggi e cortometraggi registi provenienti da tutto il mondo hanno raccontato il tema dell’Ebbrezza.
Martedì 4 agosto alle 19 e 30 il cocktail di apertura alla Reggia con l’inaugurazione della mostra di Elisabetta Baldassarre e Magdalena Madra ad allietare la serata la musica della Mescia . Alle 21 e 30 proiezione del documentario fuori concorso “Il secolo dell’Ebbrezza ” di Pasquale Misurarca e “Rosa” di Ferraiuolo. Con mostra il “Posto delle cose di Raffaella Baldassarre.
Mercoledì 5 agosto ci si sposta tutti a Faito dove inizia il Festival vero e proprio. In mattinata alla Terrazza dell’Hotel Sant’Angelo è in programma alle 10 e 30 un primo incontro con i registi e la giuria, artisti ed ospiti. Alle 15 le prime proiezioni.
Giovedì 6 agosto in mattinata alla sala La Lontra a partire dalle 10 e 30 il tema del Festival si intreccerà con la sezione dedicata al Cinema e ai Diritti. Nel pomeriggio fino a tarda sera proseguirà la competizione internazionale .
Venerdì alle ore 11 e 30 tra Eventi e Natura a cura dell’associazione Achille Basile “Le ali della speranza” si svolgerà la manifestazione “l’ebbrezza della montagna il Monte Faito tra foto e versi”. Nel pomeriggio le singole proiezioni dei film in concorso. In serata concerto di Sandro JOIEUX, musicista vagabondo, getta un ponte tra la canzone francese e i ritmi del mondo, mescola musica di viaggi, di danza e di condivisione.
Sabato oltre al grande cinema dalle 13 e 30 alle 17 e 30 si svolgerà la classica passeggiata tra i Faggi secolari a cura del naturalista Nando Fontanella con la partecipazione di Alessandra Zambà, Martin Balton, Murat, Carmen Ciampa e Annalisa Iorio. Alle 19 e 30 il gran finale con la premiazione dei vincitori . A decretare i vincitori quest’anno sarà una giuria composta da Katia Rossini , Andrea Boni Producer and Director, Geneviève Morand Sales Manger, Producer and trainer, Giovanni Piperno Director and DOP (winner of the 2014 edition), Antonella Di Nocera Producer, Shura Liposvki Artist singer and storyteller, Klaas Bolen Film Director Producer. Quest’anno il Faito Doc festival, per la prima volta, dedicherà una sezione particolare per i bambini dai 4 ai 15 anni.
E all’ottava edizione del Faito Doc parteciperà il regista Waddah Alfahed con il suo  Blackstone children,  già selezionato al  Festival di Cannes 2014. Il Festival diretto da Turi Finocchiaro e Nathalie Rossetti coordinato da Marika De Rosa anche per questa edizione punta a volare alto tra cinema, natura, eventi e riflessioni.
I film in proiezione:
– Of men and war di Laurent Bécue-Renard – FRANCIA/SWIZZERA

Avrebbero potuto chiamarsi Ulisse. Si chiamano Justin, Kacy, Brooks, Trevor o Steve. Sarebbero potuti tornare da Troia. Tornano dall’Iraq o dall’Afghanistan. Anche per loro, il ritorno in patria Ë un lungo e doloroso viaggio. Partiti per combattere sotto la bandiera americana, i dodici guerrieri di Of Men and War (Degli uomini e della Guerra) sono rientrati dal fronte sani e salvi, ma con il morale a pezzi, consumato dalla collera, posseduto dagli incubi del campo di battaglia.

– This is my land di Tamara Erde – FRANCIA/ISRAELE
In che modo i sistemi educativi palestinese e israeliano (arabo ed  ebraico) insegnano la  storia dei rispettivi paesi?
Il film segue alcuni insegnanti israeliani e palestinesi nell’insegnamento della rispettiva storia nazionale. Attraverso gli scambi e le sfide con i loro studenti, i dibattiti sul programma e sulle sue restrizioni, gli spettatori possono cogliere i profondi e duraturi effetti che il conflitto israelo-palestinese trasmette alle generazioni future.
– Tempo pieno di Lorenzo Cioffi – ITALIA
Siamo a Bagnoli, quartiere occidentale di Napoli.
Di fronte al mare, in un grosso edificio giallo, ho trascorso cinque anni della mia vita.
Questo luogo e quel tempo hanno per me il sapore del mito. Qui, da oltre trent’anni, un gruppo di maestre ha portato avanti un metodo sperimentale, in costante ricerca. Sono voluto tornare a vedere. Sono entrato nella classe di Olga. E ho deciso di raccontare.
Madonna Assunta. Una scuola pubblica.
– Blackstone children di Waddah Alfahed – SIRIA
La città di Homs, chiamata ‘Black Stone Mother’ (La madre della pietra nera), ha avuto un ruolo importante nella rivolta siriana. La battaglia nella città vecchia si è conclusa dopo due anni e mezzo, permettendo ai civili di tornare nelle loro case.
– Escort di Guido Hendrikx – OLANDA
Alcune reclute della Dutch Border Patrol (polizia di frontiera olandese), intraprendono un corso intensivo di preparazione all’accompagnamento di rifugiati espulsi verso i loro ‘paesi d’origine’. A che punto ci si può sentire emozionalmente coinvolti durante le operazioni di espulsione di questi rifugiati verso le rispettive ‘terre d’origine’? ESCORT osserva una delle questioni politiche più scottanti del nostro tempo da una prospettiva unica.
– Noise di Olga Poliektova e Tatania Poliektova – RUSSIA
Un film su un uomo dai pensieri così rumorosi da impedirgli di trovare la felicità.
– Yaar di Simon Gillard – BELGIO
Nel cuore della foresta dove si estrae la ghiaia, una cultura testarda cerca il suo futuro sotto la superficie terrestre. Ciechi, o forse troppo vedenti, i minatori scavano notte e giorno spronati dalla follia che conduce l’uomo verso la morte.
– Il secolo dell’Ebbrezza di Pasquale Misuraca – ITALIA
Il Secolo dell’Ebbrezza è un documentario di montaggio, composto di scene di film e documentari e fotografie. Film dei maggiori cineasti e documentaristi e foto dei grandi fotografi del secolo che corre dal 1914 al 2014. Coltivo l’idea che questa che stiamo vivendo sia una crisi di civiltà, che dura appunto (pressappoco) da un secolo. L’idea l’ho sviluppata in 40 anni di ricerche, che hanno assunto la forma di libri e saggi (e film e documentari e fotografie che però ho rigorosamente escluso da questo documentario). La domanda che mi sono posto nell’autunno del 2014 è stata: se è vero che questa è una crisi di civiltà, e le crisi di civiltà sono sempre caratterizzate da significative manifestazioni d’ebbrezza, in che modo il cinema e la fotografia hanno testimoniato l’ebbrezza della crisi della civiltà moderna? Nella primavera del 2015 la ricerca si è conclusa, l’opera è davanti ai vostri occhi e intorno ai vostri orecchi.
– Cochihza di Khristine Gillard – BELGIO
Cochiza ‘sveglia i dormienti’. O almeno è quello che si dice in Natuatl, la lingua degli avi, della rondine Cuicuitzcal.
Ometepe, isola vulcanica. Un paesaggio come un corpo che dorme. Qui, la vita è descritta come un ritmo preciso, che gli uomini adottano dalla nascita e conservano per tutta la vita. La storia di un mondo che si dispiega attraverso i gesti della comunità vulcanica.
Vita quotidiana, sogni, memoria.
– Vecinas di Natalia Sardi – BELGIO
VECINAS, storia in parte autobiografica, racconta di due solitudini che si attraggono grazie alla legge del magnetismo.
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