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Ci voleva Saviano?

220px-Roberto_Saviano_retouchedAl di là dei rapporti e statistiche Svimez, che periodicamente rilevano e rivelano le drammatiche condizioni socio/economiche in cui versa il Sud, il dato allarmante su cui bisogna soffermarsi e, se non ribellarsi almeno indignarsi è che – un meridionale su tre è povero!

Sul divario tra Nord e Sud d’Italia, che esiste ed esisterà sempre, si deve ricordare la “questione meridionale” di Gramsci.

È quasi mezzo secolo che i Movimenti di Lotta per il Lavoro (Movimenti dei Disoccupati Organizzati) non solo della Campania ma, di Sicilia, Puglia e i precari della Calabria, denunciano e pongono all’attenzione pubblica attraverso forme di lotta anche estreme, la questione del lavoro…

È bene ricordare che i Movimenti dei Disoccupati della Campania (Napoli e Salerno) per spingere i vari Governi nazionali e locali (Regione, Provincia, Comune) a svolgere le loro funzioni per attivare le politiche, applicare i progetti e le proposte dei Movimenti, rischiano molto. Le richieste dei movimenti tendono solo alla risoluzione delle drammatiche condizioni in cui versa la povera gente del Sud. Per denunciare anche ciò che Saviano ha scritto su Repubblica, tutto quello che hanno pagato e stanno pagando. Subiscono processi infiniti e restrizioni delle libertà individuali, procedimenti penali e misure che sino a qualche tempo fa venivano applicate esclusivamente ai reati di stampo camorristico e mafioso.

Oggi, organizzare e partecipare ad un corteo anche non autorizzato, occupare case sfitte si è trasformato in reato pari all’associazione a delinquere, all’estorsione, ai sequestri di persona…

È bene ricordare anche a Saviano ma, principalmente ai grandi scienziati della politica, agli amministratori affaristi che reggono le varie giunte locali, ai vari ragionieri e ai “grandi intellettuali” dell’attuale casta politica, (senza partire dal 1975/1976, periodo storico che vide l’entrata nella scena politica italiana delMovimento dei Disoccupati Organizzati di Napoli prima e poi di Salerno) che basterebbe leggere almeno un volantino, anche di questi ultimi 2 anni, applicando una piccola parte delle proposte su come si possono utilizzare seriamente i Fondi Europei. Utilizzare quei miliardi di Euro che se non spesi tornano indietro.

Suggerimenti che i Movimenti dei Disoccupati comunicano da anni per iniziare ad uscire da questo tunnel della miseria/disperazione. E come dicono gli economisti e gli esperti in materia, forse la fine di questo tunnel si potrebbe intravedere tra 30anni.

Per ciò che riguarda la nostra città (Salerno) è bene sempre ricordare che il Movimento dei Disoccupati Organizzati dal 2007 denuncia e divulga quei dati che Svimez da quasi due anni rilancia tramite le principali testate giornalistiche (Sole 24 Ore – Repubblica – Corriere della Sera, etc…)

Cosa fare se:

• un salernitano su due è disoccupato;
• un salernitano su tre è emigrato al Nord o all’estero ed in questa particolare classifica siamo in testa, Napoli è seconda;
• la Campania, con la Provincia e la città di Salerno, in quest’altra triste e drammatica classifica, risulta essere tra le prime per suicidi causati da debiti, dalla perdita o l’assenza di lavoro e reddito, per gli sfratti, i familiari indigenti o affetti da gravi malattie;
• avviene l’uso abnorme di antidepressivi, l’abuso di droghe e di varie forme autolesioniste…

L’elenco dei nostri tristi primati potrebbe allungarsi di parecchio se affrontassimo la salute, il problema degli alloggi e le violazioni dei diritti fondamentali nelle macellerie sociali come il carcere e i reparti psichiatrici, i disabili, gli anziani etc…

Potremmo ricominciare con umiltà, onestà ideologica e con senso della realtà, per esempio, a reclamare un forma di reddito / salario di cittadinanza locale partendo dalla proposta di 100,00€ al mese subito! per ogni disoccupata / disoccupato di Salerno, finanziato dal Comune, come scelta politica prioritaria?

 

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