Renzi: “Con De Luca andrò nella terra dei fuochi. In tre anni via le ecoballe”

renzi de luca“Città della Scienza a Bagnoli – ha affermato Renzi – ha bisogno che si sblocchi la situazione, ma è un paradosso che si debba trovare un esperto di norme per fare il commissario a Bagnoli, come abbiamo fatto per il nome del dottor Nastasi.

Conto molto sulla proverbiale timidezza di De Luca con le norme e i burocrati. Un passaggio necessario dunque quello del premier, dopo le polemiche scatenate dalle forze politiche e dallo stesso sindaco di Napoli Luigi de Magistris, contrario alla figura del commissario nell’area.

Sul tema ambientale invece, un veloce intervento sulla Campania: “Voglio andare con Vincenzo De Luca nella terra dei fuochi dove in tre anni – lui dice due pensando alle elezioni – andremo a togliere le ecoballe. Ho preso un impegno con De Luca”.

Tra il 2000 e il 2009 sono state accumulati circa 5 milioni di tonnellate di rifiuti tritovariati, suddivisi in circa 4 milioni di ecoballe, stoccati in 22 siti. La loro gestione costa circa 16 milioni di euro annui.

Lui ha annunciato che vuole eliminarle in due ani, ma io sono più prudente”.

Infine ha previsto un incontro a metà settembre per eventuali risorse: “De Luca mi ha chiesto risorse ed è per questo che ci rivediamo prima della stabilità, con il masterplan, perche’ nella stabilita’ bisogna avere i finanziamenti possibili e immaginabili”.

Ma quello della Terra dei Fuochi non sembra essere stata l’unica vera grande promessa di Renzi che, senza indugio, ha voluto esagerare anche rispetto allo scottante tema dell’alta velocità: “L’Alta velocità è la migliore infrastruttura fatta negli ultimi anni, funziona, non si può fermare a Salerno, non si può fermare a Eboli. Bisogna portarla a Bari e in Calabria. Lo Sblocca Italia consente di recuperare tre anni sulla Napoli-Bari”.

Già qualche giorno fa De Luca aveva annunciato che lo stesso governo avrebbe impiegato circa 700 mila  euro per risolvere il problema della balle di spazzatura. Oggi è arrivato l’annuncio.

“Io dico no alla retorica del Sud abbandonato, la classe dirigente del mezzogiorno deve assumersi le sue responsabilità. Il Nord è ripartito ma l’Italia ha bisogno del Sud dove il problema non è la mancanza di finanziamenti ma di politica. Non è vero che il meridione d’Italia sia la cosa peggiore in Europa, ma qualcosa non funziona se bisogna andare al Nord per studiare o per curarsi”.

Una serie di assist per il presidente della Regione Vincenzo De Luca , che interviene subito dopo il premier. Nel Sud c’è “un sistema sociale extra-legale fondato sul presupposto che non esiste un’autorità pubblica. Noi abbiamo l’opportunità di presentare una classe dirigente meridionale non stracciona” e serve proprio una classe dirigente “non orientata a utilizzare lo Stato come luogo della clientela politica di massa, ma come luogo della soluzione dei problemi”. Risponde il governatore.

Per De Luca, “la questione meridionale è stata cancellata dalla scena politica nazionale da venti anni” e ciò è dovuto a diversi motivi, tra i quali la scomparsa dei “grandi soggetti politici, l’affermazione di un senso comune leghista” e di “una questione settentrionale che è vera e da considerare con l’attenzione necessaria”. Ma ciò è accaduto – spiega – anche “per responsabilità di tanta parte della classe dirigente meridionale”.

Polemico intanto il sindaco di Napoli de Magistris, che su Twitter ha scritto a proposito del meeting Pd esclusivamente volto al Sud: “Qualcuno lo informi (Renzi, ndR) che il Mezzogiorno fa parte dell’Italia, il Sud è Italia”. Nel messaggio su Twitter il primo cittadino di Napoli ha anche riportato le parole del presidente del Consiglio: “L’Italia è ripartita, il Mezzogiorno ancora no”.

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