Le note dolenti per la città di Palma Campania non vanno in ferie. Per questa cittadina vesuviana è ormai nota e palesemente visibile una delle problematiche che, soprattutto nei mesi caldi torna a diventare di forte attualità e investe l’intera provincia napoletana: il problema rifiuti.
Periferie piene, spesso sono scarti provenienti dal settore tessile, innumerevoli pneumatici che sistematicamente, con cadenza quotidiana vengono incendiati. Non c’è un giorno che non vi siano roghi, al quale si sommano quelli provenienti dalle campagne circostanti e l’aria è spesso irrespirabile. Le fasce orarie a rischio sono le prime luci del giorno e la tarda serata.

Controlli e sanzioni sono un optional, così come ci afferma il consigliere di minoranza Alfonso Bonagura, capogruppo di Palma Democratica. “Il paese brucia, l’aria è veleno e il tasso di malattie tumorali e respiratorie è sempre più alto della media nazionale. Questo tema andrebbe affrontato con coscienza da tutti, da chi amministra questa città, dalla classe dirigente regionale, dalle forze dell’ordine, dai cittadini. Questa deve essere una priorità, la salute pubblica deve essere tutelata e non bisogna girare lo sguardo quando sono compiuti atti che dovrebbero essere sanzionati”.
Bonagura, compie poi una riflessione inerente all’utilizzo della pattuglia dell’Esercito Italiano, inserita nell’Operazione Terra dei Fuochi: “… i militari italiani non devono controllare la piazza o il centro storico, l’operazione è nata per tutelare lo scarico abusivo di materiali e controllare che non ci siano roghi. Dare degli obiettivi e punti da controllare è compito di chi ci amministra”.
Sono state formate venti guardie ambientali, ha poi aggiunto il consigliere, ma per “oscuri” intoppi burocratici il corpo di guardie ambientali non è stato ancora istituito. “I cittadini sono stanchi, stanchi di ascoltare sempre le solite parole cui non susseguono fatti, ed è per questo motivo – termina Bonagura – che personalmente non tollererò più omissioni, controllerò che siano stati sanzionati i responsabili e intimato ai proprietari dei terreni la bonifica dei luoghi, e in caso contrario denuncerò alla Procura queste gravi omissioni”.
La Legge del 22 maggio 2015, n. 68, in effetti, ha introdotto la materia di riforma dei reati ambientali con l’obiettivo di garantire un netto miglioramento nella protezione della salute e dei beni naturali.
Le principali novità previste sono:
– inquinamento ambientale;
– disastro ambientale;
– traffico e abbandono di materiale radioattivo;
– impedimento di controllo;
– omessa bonifica.
Inquinamento ambientale e disastro ambientale rappresentano i cardini del sistema e sono puniti rispettivamente con pene detentive che vanno da un minimo di due a un massimo di sei anni per l’inquinamento, mentre il disastro è sanzionato con la reclusione da cinque a quindici anni.

Carmine Vincenzo Sepe, presidente della locale sezione di Legambiente concorda con quanto affermato dal capogruppo di Palma Democratica. “Ho segnalato personalmente rifiuti di stoffe, scarti di lavorazioni tessili, in moltissimi punti, ho anche fatto presente che controllando all’interno di questi versamenti si riesce a risalire alle ditte, ma nonostante le segnalazioni agli uffici competenti, ho potuto notare, ahimè, che la questione si è fermata su qualche scrivania e sistematicamente poco dopo, gli stessi rifiuti vengono bruciati”.
Ultimo episodio, l’incendio della sera del 6 agosto in via Carcarelle, segnalato ai Vigili del Fuoco proprio da Sepe e dal consigliere Buonagura. “Una zona che avevo segnalato – ha continuato l’esponente di Legambiente – all’Ufficio Ambiente come ‘discarica a cielo aperto’ e dove gli operai della Campania Ambiente mandati a bonificare, non hanno eseguito il lavoro così come doveva essere svolto. Ho conservato – continua Sepe – una carrellata di foto che dimostrano che in quel luogo non è stata compiuta nessuna bonifica, prevenzione o sanzionamento verso i colpevoli dei versamenti. Vorrei solo capire – termina Sepe – se chi è preposto al controllo, capisce che il lassismo provoca la morte.
Così non si va da nessuna parte, o ci si muove insieme o abbiamo perso”.
Nando Zanga