Una tragedia immane la morte del giovane di 27 anni, originario di Mugnano (Napoli), ma residente nella frazione di Varcaturo a Giugliano, la scorsa notte alla discoteca Il Ciclope a Marina di Camerota. Nel corso di una serata di svago e musica, tra balli e divertimento nella nota discoteca ‘Il Ciclope, tra Palinuro e Marina di Camerota, il 27enne Crescenzo Della Ragione era insieme agli amici quando è stato colpito da alcuni frammenti rocciosi staccatisi da un costone, da un’altezza di circa 60 metri, sotto il quale il giovane aveva trovato riparo dalla pioggia. Il ragazzo è morto sul colpo.
La pagina Facebook della discoteca ‘Il Ciclope’, è listata a lutto, non più giovani che ballano ma da questa mattina un riquadro nero in segno di rispetto per quanto accaduto. Doveva essere la notte di San Lorenzo e delle stelle cadenti.
Ora è il momento del dolore ma anche delle inevitabili polemiche.
Il parroco di Camerota, don Gianni Citro, noto per l’organizzazione del Meeting del mare, ne ha per tutti.
“Purtroppo lo sgomento e lo sconforto che derivano dal fatto che questa tragedia covava nel cuore delle brave persone, delle persone di buona volontà. Una grande paura si nascondeva nelle persone che ragionavano. Non è stata la prima volta che al “Ciclope” che si verificano crolli di pietre e anche crolli importanti. Altre volte ci sono stati anche provvedimenti di chiusura ma dopo pochi giorni, in maniera prodigiosa, la discoteca è stata riaperta. I problemi sono stati occultati, colpevolmente, ed è ripresa l’attività perché pare che l’attività fosse l’unica cosa importante, la cosa più importante in assoluto, a discapito della sicurezza dei luoghi e delle persone che vi frequentano che sono tutti giovani e numerosissimi. Inoltre, aggiungo che, nella grande sventura, la tragedia è stata anche un miracolo perché i morti potevano essere più di uno.
Prima che ci fossero i morti, invocavo e supplicavo affinché si prendessero provvedimenti. L’anno scorso, nel meeting di agosto, si sono verificate cadute di massi all’interno dei bagni della discoteca. Io lo ho riferito al sindaco di Camerota e al maresciallo dei carabinieri e la cosa non ha avuto alcun seguito. Il sindaco ha ritenuto che la cosa non fosse vera e il maresciallo ha detto che, dolo se denunciassero l’accaduto i testimoni oculari, poteva essere avviato un provvedimento. I ragazzi non sono andati perché spaventatissimi. I ragazzi e le loro famiglie hanno avuto paura di denunciare e io mi domando il perché”.