“La vicenda della scomparsa della scultura di oltre due tonnellate dalla villa comunale di Casoria di proprietà del Cam e affidata al Comune – spiega la nota – continua tristemente con delle intimidazioni contro Antonio Manfredi colpevole di aver denunciato l’avvenimento ai carabinieri.
Dell’opera di Kaori Kawakami, venduta probabilmente come ferro vecchio, non si è saputo più nulla tranne che era stata rimossa dalla villa comunale, luogo di cui peraltro Manfredi segnalava l’abbandono e l’incuria”.
“Le tre telefonate minatorie ricevute da Antonio Manfredi, che ha subito sporto denuncia, hanno messo in serio allarme il direttore del Cam – continua il Museo – che vede minacciata non solo la propria incolumità ma anche quella della collezione del museo quale ritorsione per la denuncia fatta”.
Ma la reazione di Manfredi è quella che ha sempre avuto in tutte le sue battaglie: “Qualche criminale avrà voluto minacciarmi ma non ho paura. Continuerò con le mie iniziative e le mie proposte artistiche. Anche in un posto di frontiera come Casoria”.