Mentre slitta a domani l’autopsia sul corpo di Crescenzo Della Ragione, il giovane di Varcaturo morto nella discoteca Il Ciclope di Marina di Camerota nella notte di lunedì scorso, si apre il giallo dei massi scomparsi dalla scena del fatale incidente.
Il giovane napoletano, ricordiamo, era rimasto ucciso da un pezzo di roccia staccatosi dal costone che si stende su parte del locale all’aperto, dove con un gruppo di amici era per passare una serata in serenità e divertimento. Una minifrana dovuta anche alle forti piogge dei giorni precedenti.
Per la morte di Crescenzo, non ci sono ancora indagati, ma i magistrati hanno al vaglio una rosa di persone per le quali si stanno verificando le eventuali responsabilità.
Ora però, mentre l’attenzione di Carabinieri e magistrati si sta soffermando su tutti gli elementi per poter ricostruire al meglio l’accaduto, per fissare in maniera inconfondibile se si sia trattato di una tragica fatalità o di una tragedia annunciata da tempo, salta fuori qualche elemento che non sembra combaciare con quanto sembrava ormai acquisito.
Quel masso che ha ucciso Crescenzo che è ora all’attenzione dei carabinieri del Nucleo operativo della compagnia di Sapri, sembra non corrispondere agli effettivi danni provocati dopo l’impatto con il giovane. Secondo il medico legale Adamo Maiese, dopo il primo esame esterno della salma, a colpire ed uccidere dovrebbe essere stata una pietra di almeno 70-80 chili di peso a fronte delle condizioni in cui è stato trovato il corpo di Crescenzo: cranio fracassato e cassa toracica schiacciata.
A tal proposito si innesta perfettamente sia il dossier fotografico che i racconti fatti dagli amici del ragazzo napoletano che erano con lui in discoteca agli uomini dell’Arma al comando del capitano Emanuele Tamorri.
Già da subito i testimoni avevano raccontato di essere stati allontanati dai responsabili del locale subito dopo l’incidente, con il corpo del loro amico ancora a terra. I giovani hanno anche raccontato di pietre effettivamente enormi delle quali non c’è stata più traccia all’arrivo dei soccorsi e dei Carabinieri, quando poi anche loro hanno potuto riavvicinarsi al cadavere dell’amico.
Si cerca dunque un masso di grossa pezzatura che però i Carabinieri della Sientifica di Salerno non hanno ritrovato.