E’ scontro accesissimo, una vera e propria dichiarazione di guerra all’amministrazione comunale quella posta in essere dall’attivista pentastellato Dario De Falco, consigliere comunale, contro la Giunta ed in particolare il sindaco della cittadina pomilia, il dottor Raffaele russo, detto Lello.
Già il 31 luglio, data prevista per l’approvazione del bilancio, il De Falco si è mostrato stizzito ed amareggiato quando, presa la parola circa il biogassificatore, ad avviso dei grillini pericolosissimo per l’ambiente, la salubrità dell’aria e la salute dei cittadini tutti, in una zona ove già terreno, acque ed aria sono particolarmente avvelenate, ha ricevuto la risposta inappellabile, definitiva ed incontrovertibile da parte del dottor Russo “Il biogassificatore si farà”. Di tutta risposta, l’ex candidato alla carica di primo cittadino nelle fila del movimento di Grillo e Casaleggio ha risposto “noi deploriamo fermamente questo comportamento”, proseguendo, in maniera agguerrita “il sindaco non è il Comandante in Capo della città di Pomigliano, è stato eletto democraticamente per essere a modo di amministratore di condominio della nostra città”, sottolineando una presunta “mancanza di democrazia nelle decisioni dell’amministrazione nostrana”.
E la questione continua anche per altre opere e progetti in cantiere. Primo su tutti la svendita del patrimonio artistico cittadino. In particolar guisa il palazzo Pranzataro ed altri edifici di interesse storico. Anche in questo caso il De Falco si è opposto fermamente con parole della tempra di Pio VII, rivolgendosi apertamente anche all’assessore Capone e a Caprioli e sottolineando come noi “non siamo Roma o Pompei, non abbiamo un patrimonio artistico imponente e se, quel poco che possediamo, lo svendiamo, cosa capiterà? Sarà acquisito da qualche cooperativa? Ed a che pro? Per costruire nuove ed inutili rotonde”.
Ricordiamo che questa della privatizzazione per recupero si sta diffondendo anche in ambito internazionale, in Grecia in particolar modo ove, tra gli altri, gli aeroporti di Mykonos e Santorini, ad alta affluenza turistica, stanno finendo in mano a privati tedeschi in un’ottica neocolonizzatrice.
Anche il pomiglianese Luigi Di Maio, Vicepresidente della Camera dei Deputati, ha sottolineato con rabbia- tra sarcasmo ed ironia-, circa la svendita di patrimoni su scala nazionale, come i politici “Ci hanno trasformato in un outlet, dove da tutto il mondo si viene a fare shopping senza che il governo batta ciglio. Recentemente inglesi e sudafricani hanno comprato la birra Peroni e lo spumante Gancia. Per non parlare di Ansaldo ai giapponesi, Terna e Pirelli ai cinesi, il marchio Valentino agli arabi” concludendo laconico “A quando l’acquisto del Colosseo?”.
Giovanni Di Rubba