“Il fenomeno del lavoro in nero è certamente un fenomeno di mal costume che è dovuto da una parte alle esigenze del datore di lavoro che ha bisogno di ottimizzare il conto economico e dall’altra parte dal lavoratore che accetta di lavorare in nero, pur di portare uno stipendio a casa”. Lo afferma Antonio Tuccillo, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Napoli Nord, commentando i dati sul lavoro nero.
“In Campania che è la regione d’Italia con un tasso di disoccupazione alle stelle questo fenomeno non meraviglia. Certamente i controlli in questo campo dovrebbero essere più accurati e mirati. E inutile perseguire il piccolo imprenditore – ha aggiunto Tuccillo – o colui che si avvia in una attività impenditoriale, che va sempre tutelata perché è il seme che produce limpresa. Sarebbe a mio avviso opportuno tenere sotto osservazione alcuni settori, ad esempio l’agricoltura dove il fenomeno, essendo la lavorazione stagionale, è particolarmente evidente”.
“La problematica, tuttavia, ha radici profonde e difficili da estirpare. Il governo non ha mai voluto affrontare, e di questo sono fortemente responsabili le forze sindacali, il problema delle gabbie salariali. Purtroppo non è vero che un lavoratore calabrese ha le stesse necessità, esigenze ed opportunità di un lavoratore lombardo o veneto.
Di questo bisogna prenderne atto – ha concluso il numero uno dei commercialisti di Napoli Nord – e adottare una politica del lavoro che veda al centro, innanzitutto, il mezzogiorno d’Italia”.